domenica 31 agosto 2014

Ogni sei mesi Berlusconi ci pagava 250 milioni le rivelazioni di Totò Riina


PALERMO - Salvatore Riina in carcere fa una battuta dietro l'altra sui "festini in Sardegna e in Puglia" di Silvio Berlusconi. "Mubarak Mubarak", ride durante la consueta passeggiata pomeridiana, riferendosi alla versione data dall'ex premier su Ruby, nipote del presidente dell'Egitto. "Che disgraziato, è un figlio di puttana che non ce n'è". E giù con altre risatine. Ma il tono della voce si fa serio quando inizia il racconto degli anni Ottanta e Novanta su Berlusconi: "A noialtri ci dava 250 milioni ogni sei mesi", spiega il capo di Cosa nostra al compagno di ora d'aria, il pugliese Alberto Lorusso. E anche questa frase è finita nelle intercettazioni disposte dai pm di Palermo nel processo "trattativa". 

Per la prima volta, Riina rivela come si articolò quel "patto di protezione" che la Cassazione ha accertato definitivamente, mandando l'ex senatore Marcello Dell'Utri in carcere. Perché Dell'Utri sarebbe stato l'intermediario fra i vertici della mafia e Berlusconi, che prima temeva un sequestro, poi attentati ai suoi ripetitori in Sicilia. 
È la storia di una lunga stagione, che Riina racconta così, il 22 agosto dell'anno scorso: "È venuto, ha mandato là sotto ad uno, si è messo d'accordo, ha mandato i soldi a colpo, a colpo, ci siamo accordati con i soldi e a colpo li ho incassati". Diversamente, come è emerso dai processi, andò a Catania. Conferma Riina: "Gli hanno dato fuoco alla Standa ed i catanesi dicono: ma vedi di.... Non ha le Stande? gli ho detto: da noi qui ha pagato... così li ho messi sotto. Gli hanno dato fuoco alla Standa... minchia aveva tutte le Stande della Sicilia. Gli ho detto: bruciagli la Standa". 

Ed ecco il passaggio che per i pm vale più di tutti i racconti dei pentiti al processo Dell'Utri: "A noialtri ci dava 250 milioni ogni sei mesi", rivela il capo di Cosa nostra dopo 47 minuti di passeggiata nell'atrio del carcere milanese di Opera. E spiega come iniziò tutto: "Quello... è venuto il palermitano... mandò a lui, è sceso il palermitano ha parlato con uno... si è messo d'accordo... Dice vi mando i soldi con un altro palermitano. 
Ha preso un altro palermitano, c'era quello a Milano. Là c'era questo e gli dava i soldi ogni sei mesi a questo palermitano. Era amico di quello... il senatore". Ovvero, Dell'Utri, che Riina definisce "una persona seria". Il "palermitano" dovrebbe essere invece il boss Tanino Cinà, che negli anni Settanta suggerì a Dell'Utri di mandare Vittorio Mangano come stalliere ad Arcore quando Berlusconi cercava "protezione". 

Adesso, questo monologo di Riina è agli atti del processo Stato-mafia: per i pm Di Matteo, Del Bene, Tartaglia e Teresi è una conferma del ruolo di intermediario svolto da Dell'Utri nella seconda fase della trattativa. 
Oggi, però, Riina esprime giudizi pesanti sull'ex premier, anche se precisa di non averlo mai incontrato ("Non era così famoso ai miei tempi, altrimenti l'avrei cercato"): "Noi su Berlusconi abbiamo un diritto, sapete quando? Quando siamo fuori lo ammazziamo". Precisa: "Non lo ammazziamo però perché noi stessi non abbiamo il coraggio di prenderci il diritto". Alla fine, riprende a scherzare attorno al "buffone", al "disgraziato", così lo chiama. Scherza sui soldi che Berlusconi deve all'ex moglie. 
E sul calciatore brasiliano Pato, fidanzato con la figlia dell'ex premier: "Sta Barbarella è potentosa come suo padre, si è messa sotto quello lì, lui era un potente giocatore e non ha potuto giocare più".
Prima di rientrare in cella, Riina dà del "disgraziato" al ministro Angelino Alfano. 
E Lorusso concorda: "Il più cattivo ministro di sempre, si sta impegnando per i sequestri di beni".

(Repubblica.it)



sabato 30 agosto 2014

Elisa Anzaldo giornalista RAI svela la MANIPOLAZIONE della notizia

Giornalista professionista dal 1995, entra in RAI dopo aver lavorato in emittenti catanesi.
Nelle edizioni 2006-2007 e 2007-2008 conduce la sezione giornalistica di Unomattina

Dal settembre 2008 passa alla conduzione del TG1 della notte.
Il 25 maggio 2011, in polemica con il direttore Augusto Minzolini, annuncia il suo ritiro da conduttrice del TG1, contestando il fatto che esso violerebbe i più elementari doveri dell’informazione pubblica come equilibrio, correttezza, imparzialità e completezza dell’informazione seguendo di circa un anno la medesima decisione della collega di redazione e amica Maria Luisa Busi.
Dal 2013 torna alla conduzione del TG1 conducendo l'edizione delle 17, poi quella delle 13:30.

10/11/12 Ottobre #ITALIA5STELLE incontro a Roma Circo Massimo

ANTEPRIMA
È vero, uno ci prova a non porgere il fianco; eviti di rilasciare mezz'ora di intervista per veder trasmettere 30 secondi di manipolazione di un concetto. Ci provi eccome a non dare di stomaco nel sentire pronunciare dal Premier (#madeche) frasi tipo "passare dalla logica del piagnisteo a quella della proposta e togliere il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito", mentre lo hai visto consegnare nelle mani di un condannato in via definitiva le riforme più importanti del tuo paese. Ci provi a non scrivere "voglio vivere in un mondo di persone come Di Battista piuttosto che in un paese di mafiosi come voi".
Accidenti se ci provi. Ma quando leggo che il Primo e ribadisco PRIMO partito in Italia (fino a nuova prova delle urne per le POLITICHE) si vede negare il permesso di incontrarsi a Circo Massimo per fare una manifestazione, dopo aver subito la consegna della propria città, da parte di uno squallido ceto politico, nelle mani di personaggi come Veltroni, passando per Rutelli, precipitando con Alemanno ed ora al tracollo con Marino, pensi si, io ci ho provato perfino a sedermi ai vs tavoli... ma sapete la novità?
Dopo questo periodo di ferie torniamo in trincea più agguerriti e convinti di prima. La guerra è ancora lunga e la vostra vittoria tutt'altro che scontata a partire da Circo Massimo... D'altronde sono anni che ci costringete a combattere per la nostra sopravvivenza. Beh noi siamo sopravvissuti, ora è il momento della vostra estinzione. Con voi ci rivediamo in Parlamento, i cittadini li aspettiamo a Circo Massimo con o senza il vs permesso.

(Paola Taverna M5S)




DONAZIONE italia5stelle

venerdì 29 agosto 2014

Travaglio vs Comi Lei sta in un partito fondato da un mafioso






Travaglio vs Comi Lei sta in un partito fondato da un mafioso http://fragolemature.blogspot.it/2014/08/travaglio-vs-comi-lei-sta-in-un-partito.html
Posted by Fragole Mature on Sabato 24 ottobre 2015


Equitalia brucia tutte le bollette

martedì 26 agosto 2014

Sversamento liquami in mare a Porto Recanati



Dall' 8 al 23 agosto Porto Recanati è stata il teatro di un susseguirsi di ordinanze e revoche dei divieti di balneazione.
Ordinanze insabbiate non visibili nella home page del sito del comune non segnalate da cartelli e non comunicate ai bagnini addirittura a noi del M5S che informavamo i cittadini ci prendevano in giro dandoci come al solito degli allarmisti e terroristi.
Poi la gente ha iniziato ad ammalarsi dopo il bagno i giornali hanno iniziato a parlare e guarda un po dopo 17 giorni viene fuori la verità ma ancora i cartelli sono solo sui pali della luce e non in spiaggia il M5S dopo battaglie e articoli di giornale ha ottenuto almeno queste segnalazioni e un avviso nella home page del comune.
Ora parlano di versamenti dolosi di fogne in mare.

Come al solito prima siamo i terroristi dell'informazione poi sono stati costretti a darci ragione.
Ora questa è la situazione, si avete capito bene è M.......A e scarica in mare buon bagno.... 

(Chiara Traferri M5S)

domenica 24 agosto 2014

Thomas Sankara....e quel giorno uccisero la felicità


di Silvestro Montanaro 
da "C'era una volta" RAI3 (18.01.13)


25 anni fa un piccolo uomo dalla pelle nera sfidò i potenti del mondo. 

Disse che la politica aveva senso solo se lavorava per la felicità dei popoli. 

Affermò, con il proprio esempio personale, che la politica era servizio, non potere o arricchimento personale. 

Sostenne le ragioni degli ultimi, dei diversi e delle donne. Denunciò lo strapotere criminale della grande finanza. Irrise le regole di un mondo fondato su di una competività che punisce sempre gli umili e chi lavora. 

E che arricchisce sempre i burattinai di questa stupida arena. Urlò che il mondo era per le donne e per gli uomini, tutte le donne e tutti gli uomini e che non era giusto che tanti, troppi potessero solo guardare la vita di pochi e tentar di sopravvivere. 

Lo uccisero e tentarono di cancellarne ogni memoria. 

Ma, Sankara vive!

VIDEO



C'era una volta, la voce degli ultimi, il racconto delle verità scomode, non deve sparire dal palinsesto RAI.

venerdì 22 agosto 2014

Licenziamenti e sanzioni disciplinari al cantiere NCA di Marina di Carrara


Alle 6 di questa mattina (22 agosto 2014), si e' iniziatolo sciopero e presidio di otto ore davanti al cantiere navale NCA di Marina di Carrara.
L’agitazione è stata proclamata dalle segreterie provinciali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil per protestare contro i licenziamenti, per motivi disciplinari, attuati dalla proprietà Admiral Tecnomar negli ultimi giorni. 
In questi giorni 3 lavoratori sono stati raggiunti da lettere di licenziamento, uno licenziato dopo aver dato le chiavi di una sala alla Rsu perché richiesta dai rappresentanti sindacali, senza prima chiedere il permesso, uno per motivi disciplinari, e l’altro a casa per una ‘lite’ legata a un parcheggio esterno dell’azienda. I sindacati hanno fatto dichiarazioni alla stampa per “denunciare la mancanza di volontà da parte della proprietà di ripristinare un normale dialogo tra le parti, finalizzato a creare un clima sereno dove le maestranze possano svolgere le loro mansioni senza la paura di provvedimenti disciplinari”.


Nel cantiere attualmente lavorano ditte esterne e solo una parte dei lavoratori NCA. Le aziende esterne sono impegnate a svolgere le loro mansioni con ritmi di lavoro pressante, da impegnare con ore di straordinario molti operai. L'attuale proprietà si è impegnata ad assorbire in due anni (scadenza gennaio 2015) gli operai NCA, attualmente metà di loro sono in Cassa Integrazione Straordinaria. Al presidio hanno partecipato , oltre ai lavoratori, molte figure istituzionali locali. Presenti per il Movimento 5 Stelle a fianco dei lavoratori NCA oltre alla portavoce Paglini Sara tutti i consiglieri, Matteo Martinelli, Francesco De Pasquale e Federico Bonni.

Il Movimento 5 Stelle ribadisce che i beni pubblici non sono una bella torta di cui i potenti di turno possono prendere una fetta a loro piacimento. Lunedì prossimo si terrà in comune un incontro con l'amministrazione e i sindacati, e Giovedi prossimo è fissato un incontro tra la Proprietà , (col sig. Giovanni Costantino), e la rappresentanza comunale con presente il sindaco di Carrara. Il Movimento 5 Stelle seguirà da vicino gli svolgimenti.


(Sara Paglini M5S)

giovedì 21 agosto 2014

domenica 17 agosto 2014

DIRETTA STREAMING www.fragolemature.it Domenica 17 Agosto ore 21


Entro Agosto i lavoratori autonomi e le imprese dovranno versare allo stato 29 miliardi di euro


Imprese e lavoratori autonomi dovranno versare all’Erario entro la fine di agosto oltre 29 miliardi di euro di imposte. È la “stangata fiscale” stimata dalla Cgia di Mestre. Delle 11 scadenze fiscali e contributive previste, secondo il calcolo della Cgia, la voce che “graverà” maggiormente sulle tasche dei contribuenti sarà l’Iva: il gettito dovrebbe essere di 13,1 miliardi di euro. Segue il versamento da parte dei datori di lavoro delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori, pari ad un importo di 7,6 miliardi di euro e il pagamento del saldo e dell’acconto Irpef che dovrebbe garantire un gettito di 2,45 miliardi. Altri 1,7 miliardi giungeranno nelle casse dello Stato dal pagamento dell’addizionale Irpef, mentre dall’Irap e dall’Ires sono previsti altri 3 miliardi di euro. Infine, i lavoratori autonomi dovranno versare le proprie ritenute Irpef per un importo che dovrebbe toccare 1,3 miliardi di euro.” 

Si tratta di un carico fiscale che potrebbe anche aumentare, se non si procederà con il taglio alla spesa pubblica: 

Secondo la Cgia, in prospettiva il carico fiscale che grava sui contribuenti italiani potrebbe addirittura aumentare: se il Governo non riuscirà a tagliare la spesa pubblica come si è prefissato, scatterà la cosiddetta “clausola di salvaguardia”; in tal caso ‘i contribuenti saranno chiamati a sopportare un aggravio fiscale di 3 miliardi di euro, a seguito della riduzione delle agevolazioni/detrazioni fiscali e all’aumento delle aliquote, mentre i ministeri dovranno tagliare la spesa per un importo di almeno 1,44 miliardi di euro’.” 

venerdì 15 agosto 2014

RENZI a Gela scappa dopo 15 minuti di fischi



GUARDA il VIDEO
Una sconfortante giornata oggi per il Partito Democratico! Renzi pensava di parlare in un salotto televisivo, e invece ha incontrato i fischi del paese reale.
In una piazza che non riesce neppure a raggiungere, in termini di partecipazione, quella di una settimana fa di Grillo e del Movimento 5Stelle, l’unico intervento previsto, quello del presidente del consiglio Matteo Renzi, viene sommerso dai fischi della contestazione di senzacasa, studenti, disoccupati e Fiom Fincantieri: il segretario del PD stanco di non riuscire a parlare, molla il palco dopo appena quindici minuti.
Una grande giornata di protesta, che ha mostrato tutta l’insofferenza cittadina verso questa “rottamata” rappresentanza, ma che non sembra, almeno nella nostra città, più ben voluta delle precedenti. Intorno alle 19:00, un gruppo di più di duecento persone, composto dal comitato di lotta Prendocasa degli stabili occupati di via Alloro, Oberdan e Borgo Nuovo, da disoccupati, precari, studenti, No muos e militanti dei centri sociali, si muove verso il comizio targato PD, previsto in piazza Politeama. Non ci sono più di millecinquecento persone ad assistere all’intervento di Renzi (in una città di un milione di abitanti è un bello smacco!). I contestatori, alla prima parola del premier cominciano a urlargli cori che bocciano senza se e senza ma il piano casa, che proprio oggi ha incassato la fiducia al senato. Tra un “buffone, buffone” e un enorme striscione che recitava “No al Piano casa”, nulla, a parte qualche flebile tentativo della digos, impedisce la riuscita della contestazione, che rovina letteralmente l’intervento del premier, costretto a lasciare il palco dopo appena un quarto d’ora, perché sommerso da cori e fischi. Svuotatosi il palco, anche la piazza comincia a defluire; la contestazione si trasforma in corteo per le vie del centro, in direzione del vicino centro sociale Ex carcere.
Uno spaccato importante quello della composizione sociale che oggi ha contestato Renzi. Uno spaccato sociale, riverbero  delle contrapposizioni alle politiche d’austerity del governo: dal piano casa che con l’articolo 5 impone il taglio delle utenze primarie agli occupanti, al Jobact che precarizza in maniera definitiva il mondo del lavoro, fino alla svendita di imprese e patrimonio pubblico (qui la contestazione della Fiom Fincantieri), oggi si è sentito in piazza il clima vero che si respira in Italia, quello di una sfiducia crescente in una rappresentanza sempre più distante dai bisogni reali del paese, e che neppure il meglio dei sedicenti “rottamatori” della vecchia classe politica riesce ad arrestare.
Altri importanti appuntamenti e occasioni non mancheranno per mostrare tutto il nostro dissenso a questo governo e alle politiche d'austerity di cui si fa portatore: dalla piazza palermitana di sabato 17 maggio, a quella nazionale dell'11 luglio a Torino, contro il vertice internazionale sul lavoro, #renzistaisereno, le piazze torneranno presto a farsi sentire. 

giovedì 14 agosto 2014

RENZI a Reggio Calabria entra da una porta secondaria per evitare i precari manifestanti

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Il cuore di molti calabresi deve aver battuto forte all'immagine regalataci dal presidente del Consiglio Renzi di una Calabria virtuosa che porta l'Europa fuori dalla crisi!

Renzi a Reggio Calabria è entrato in Prefettura da un'entrata secondaria per evitare le contestazioni dei tanti precari che gli volevano forse dare un benvenuto assai colorito.

Una volta dentro, forte dell'arretramento registrato dal sistema produttivo tedesco nel II trimestre (lui gode delle "disgrazie" tedesche e poi i gufi siamo noi...), Renzi ha prima affermato che l'Italia non sta peggio di altri paesi europei, poi che l'Italia trainerà l'Eurozona fuori dalla crisi, per poi concludere che la Calabria avrà un ruolo centrale nella ripresa economica italiana. 


Peccato però che non sia andato, come aveva preannunciato a maggio, anche a Gioia Tauro, ove aziende che lavorano per il porto continuano a licenziare anche ora, perché il rilancio dell'attività portuale, sempre promesso, sempre auspicato, non spunta come i funghi dopo la pioggia, e neanche giunge a mo' de "la ripresa, che è un po' come l'estate, prima o poi arriva".

Peccato che l'esecutivo da lui presieduto non abbia ancora provveduto a nominare il commissario ad acta per il rientro della spesa sanitaria dopo le dimissioni di Scopelliti, date appena il 28 aprile, solo oltre tre mesi fa, evidentemente troppo di recente per chi ha come pallino il fare veloce dovendo però soddisfare appetiti partitocratici-clientelari!

Peccato che anche sull'accordo mostrato sulla data presunta per riportare i calabresi alle urne (il 12 ottobre), penda lo scetticismo di tanti suoi colleghi di partito che, ricordando come le primarie imposte per legge siano fissate il 23 settembre, reputano inverosimile un intervallo di appena tre settimane fra queste ultime e le elezioni regionali vere e proprie.

E si potrebbe continuare ad infinitum.

Se poi sull'impiego dei fondi europei si intervenisse non con parole, non con minacce, ma con misure immediatamente cogenti, penalizzando quegli amministratori regionali che di fatto hanno reso la Calabria una delle regioni meno capaci di spendere quei fondi, quasi non ne avesse bisogno,tutti saremmo veramente "più sereni". Ma davvero.....

Anche a Reggio Calabria, insomma, sono volati 80 euro verbali per tutti.


(Nicola Morra M5S)

RENZI fischiato a NAPOLI con De Magistris e Caldoro



Ancora una volta, con la scusa del decisionismo, si stringono accordi scellerati per il futuro del territorio! 

Oggi la Triade Renzi-Caldoro-de Magistris si è presentata a Bagnoli per firmare due accordi di programma: la ricostruzione di Città della Scienza e la bonifica dei terreni dell'ex area industriale. 

La ricostruzione di Città della Scienza, in particolare, costerà circa 70 milioni di euro. Una cifra sproporzionata, tenuto conto che una somma poco superiore, 100 milioni di euro, è stata destinata al restauro del Centro Storico di Napoli! 

Tale accordo impedirà la fruizione pubblica del litorale, su cui la fondazione Idis ricostruirà parte dei capannoni andati in fiamme il 4 marzo 2013, in deroga alle normative che prevedono il demanio "proprietà" di tutti i cittadini. 

Come M5S ci opponiamo a queste scelte e attueremo nei prossimi giorni tutto quello che è nelle nostre possibilità, insieme ai cittadini, per fermare questo ennesimo intrallazzo! Per cui caro Matteo, #stajsenzapensier... il M5S sarà sempre al fianco di quei "tre-quattro comitatini" che ti sei divertito a sbeffeggiare. 

(M5S Napoli)

mercoledì 13 agosto 2014

ANDREA CIOFFI (M5S) svendiamo le nostre spiagge a 1,30 Euro al metro quadro


Un paio di settimane fa in Commissione Lavori pubblici abbiamo audito una funzionaria dell'Agenzia del Demanio ci ha parlato di un tema molto interessante visto anche che i troviamo nel pieno della stagione estiva. Si tratta del prezzo che pagano allo Stato i concessionari di aree demaniali. 




Il tema è quanto mai attuale dato che la crisi dei consumi fa sì che in questo ultimo periodo, tante famiglie si vedano costrette a rinunciare ad andare al mare per gli elevati costi. E' un dato di fatto che le vacanze in Italia sono tra le più costose di tutto il mediterraneo. I prezzi medi, infatti, per gli abbonamenti stagionali degli ombrelloni, lettini e cabina varia tra i 1000 ed i 2000 euro. 


Assumendo come superficie media di uno stabilimento quella di 1500 metri quadri, il corrispettivo per il canone di concessione (tra aree scoperte e coperte) è di 2100 euro all'anno. Ma voi, vi siete per caso mai chiesto quanto pagano gli stabilimenti balneari per la concessione governativa degli ombrelloni e dei lettini? 

Secondo quanto previsto dalla circolare n. 63 del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti del 3 marzo 2014, il prezzo per metro quadro pagato dagli stabilimenti balneari per le aree in concessione, come sono le nostre spiagge, è...solo...pari ad € 1,3. 
Detto prezzo fu stabilito nell'anno 1989 e, in questi 25 anni non è mai stato modificato salvo adeguamento Istat. Il paradosso di tutta questa situazione è che nel frattempo le famiglie si sono impoverite e gli accessi ai beni pubblici risultano essere sempre più limitati e soprattutto più costosi, per le fortune di pochi. 

Sarebbe opportuno, dunque, un deciso intervento da parte dello Stato che possa da una parte garantire la libera iniziativa economica e che al contempo garantisca ai cittadini il godimento dei beni pubblici in modo equo.


(Andrea Cioffi M5S)

martedì 12 agosto 2014

SERENELLA FUCKSIA (M5S) Interrogazione su stoccaggio Gas di San Benedetto del Tronto

Interrogazione a risposta scritta 4-02425 
presentata da SERENELLA FUCKSIA 
mercoledì 2 luglio 2014, seduta n.273
FUCKSIA, PETROCELLI, CAPPELLETTI, SERRA, GAETTI, SIMEONI, VACCIANO, CASTALDI, MONTEVECCHI, BUCCARELLA - Ai Ministri dello sviluppo economico, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute - Premesso che:
nel mese di settembre 2006, il sito di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) è stato inserito nell'elenco dei giacimenti in fase avanzata di coltivazione messi a disposizione degli operatori per la loro conversione in siti di stoccaggio di gas naturale (comunicato del 26 settembre 2006 pubblicato nel Bollettino ufficiale idrocarburi e georisorse anno L, n. 10, del Ministero dello sviluppo economico). Il sito è stato selezionato dal Ministero ai sensi del decreto legislativo n. 164 del 2000 (cosiddetto decreto Letta) ed è stato altresì considerato fra i candidabili per la riconversione a stoccaggio, nonostante presenti importanti criticità riscontrabili sia sotto il profilo della sicurezza per le popolazioni residenti, sia sotto il profilo ambientale;dalla suddetta data si sono avvicendate una serie di domande di autorizzazione per la realizzazione di progetti che potrebbero mettere a rischio la sicurezza delle popolazioni residenti ed il patrimonio ambientale della zona, tra cui il progetto presentato nel luglio 2010 alla Regione Marche nell'ambito del procedimento statale di valutazione di impatto ambientale (VIA), ai sensi dell'art. 23 del decreto legislativo n. 152 del 2006, dall'azienda privata GasPlus Storage Srl, appartenente al gruppo Gas Plus SpA, operante nella ricerca, estrazione, trasporto, distribuzione e vendita di gas;
il progetto, consistente nella realizzazione di un impianto di stoccaggio di gas nel sottosuolo di San Benedetto del Tronto, che coinvolge diverse amministrazioni comunali limitrofe, anche dell'Abruzzo, prevedrebbe operazioni di prelevamento del gas dalla rete, pompaggio ad alta pressione nel sottosuolo, ri-estrazione, raffinazione e re-immissione nella stessa rete. A tale scopo, verrebbe utilizzato un insieme di rocce-serbatoio, posto a meno di 3 chilometri di profondità, nel quale iniettare gas durante la stagione estiva ed estrarre gas durante la stagione invernale, in base alle esigenze di mercato, con la realizzazione di una plusvalenza ed acquisizione dei benefici statali previsti dal decreto legislativo n. 130 del 2010. Tale operazione a carattere finanziario dovrebbe essere avviata nell'ipotesi che le caratteristiche tecniche dell'impianto siano compatibili con l'ambiente circostante lato sensu;
la centrale sorgerebbe a circa 250 metri da un quartiere densamente popolato dove sono presenti scuole, asili nido e sarebbe contigua ad un'autostrada, la A14, una delle principali arterie della zona, dove transitano milioni di veicoli all'anno;
considerato che:
a parere degli interroganti il progetto, come presentato, risulta in evidente contrasto con la normativa italiana, in particolare, con l'art. 216 del regio decreto n. 1265 del 1934 e con il decreto legislativo n. 334 del 1999, al cui articolo 14 si stabilisce che in materia di pianificazione territoriale è necessario mantenere dei requisiti minimi di sicurezza, quali l'opportuna e necessaria distanza degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante dalle zone residenziali, dalle vie di comunicazione (autostrade) e dai luoghi frequentati dal pubblico (scuole, impianti sportivi, eccetera). Inoltre la normativa europea, in particolare la direttiva 2012/18/UE, ha confermato quanto sancito dalla normativa italiana;
l'impianto si insedierebbe in un'area a forte rischio di esondazione, vicino, peraltro, ad una discarica a cielo aperto di rifiuti tossici speciali, già posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, nonché adiacente ad un fosso collettore, che sfocia nel mar Adriatico, all'interno di una riserva naturale regionale protetta, con le caratteristiche di SIC (sito di interesse comunitario) e di ZPS (zona di protezione speciale);
le criticità evidenziate sono accompagnate da un ulteriore fattore di rischio determinato dalla situazione geologico-strutturale del sottosuolo, che pone dubbi sulla tenuta del giacimento sotterraneo esausto che verrebbe utilizzato per lo stoccaggio del gas.
Tale problematica è stata evidenziata nel rapporto "Osservazioni in materia di salute pubblica sullo Studio di Impatto Ambientale per la procedura di VIA (valutazione impatto ambientale) del progetto San Benedetto del Tronto" pubblicato il 26 marzo 2012 dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA) Marche (Dipartimento di Ancona, Servizio di epidemiologia ambientale) e dall'OEAM (Osservatorio epidemiologico delle Marche). Tale rapporto è stato trasmesso agli uffici della Regione Marche chiamati ad esprimersi sulla valutazione d'impatto ambientale;
l'Arpa Marche nello stesso rapporto, sotto il profilo di tutela dell'ambiente e della salute pubblica pone dei forti dubbi sulla sicurezza dell'impianto, affermando che: "non è possibile effettuare una valutazione completa sui possibili rischi di salute pubblica, mancando anche i dati relativi alla popolazione potenzialmente esposta" e sopratutto lamentando il mancato svolgimento di una valutazione d'impatto sanitario (VIS);
a giudizio degli interroganti le criticità evidenziate dall'ARPA Marche sarebbero sufficienti, secondo il "principio comunitario di precauzione", enunciato all'articolo 301 del decreto legislativo n. 152 del 2006 (ovvero l'obbligo di adottare misure di prevenzione anche se alcuni rapporti di causa ed effetto non sono provati scientificamente in maniera completa), a non autorizzare la realizzazione dell'impianto;
considerato inoltre che, a parere degli interroganti:
la centrale di stoccaggio con i suoi tralicci di perforazione e la sua candela di bruciatura dei gas non metanici determinerebbe effetti dannosi per il turismo, uno dei principali settori produttivi su cui si basa l'economia della località di San Benedetto del Tronto, peraltro, collocata tra le prime città della costa adriatica come numero di presenze annue;
la localizzazione di questa centrale non gioverebbe alla qualità dell'aria del territorio, già valutato tra i siti più inquinati delle Marche, tanto da rientrare nel "piano di risanamento e mantenimento della qualità dell'aria" della Regione. La stessa ARPA Marche, a tal proposito, nel rapporto ha evidenziato che "la situazione ambientale, soprattutto del territorio di San Benedetto del Tronto, per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico e lo stato di salute dei residenti nel Comune, sebbene si possano notare segni di miglioramento, appare abbastanza delicata", auspicando "che nel territorio in esame siano messi in atto solo interventi migliorativi tesi a ridurre la contaminazione dell'aria e rendere più rapido e stabile il progressivo miglioramento delle condizioni di salute dei residenti";

considerato altresì che:
risulta agli interroganti che negli anni 2011 e 2012 si sono susseguiti molte iniziative, molti inviti e diffide indirizzate al Ministero dello sviluppo economico, autorità procedente, da parte di associazioni di cittadini di San Benedetto del Tronto, affinché si interrompesse il procedimento e si considerassero i loro diritti, non coercibili e non contrattabili, in virtù degli articoli 32, 41 e 42 della Costituzione. Tali istanze sono state condivise con delibera del 3 marzo 2014 dallo stesso Comune;
la Regione Marche, tramite diversi atti (verbale di Giunta n. 106 del 28 gennaio 2013 e decisione della Giunta del 28 gennaio 2013), e altri enti territoriali delle Marche e del vicino Abruzzo coinvolti nel progetto (Provincia di Ascoli Piceno, Comune di Monteprandone, Unione dei Comuni città territorio di val Vibrata, eccetera), si sono espressi negativamente con appositi atti istituzionali (delibere, decisioni) alla realizzazione dell'impianto, anticipando il parere negativo all'intesa;
in data 18 marzo 2013, il dirigente della posizione di funzione "Valutazioni ed autorizzazioni ambientali" della Regione Marche, nonostante le osservazioni negative dell'ARPA Marche e dell'OEAM e le istanze della cittadinanza, con decreto, ha rilasciato parere positivo sulla VIA;
in data 1° ottobre 2013 è stato presentato alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno un esposto firmato da consiglieri comunali, deputati e senatori del Movimento 5 Stelle, in cui vengono indicate le numerose ragioni di ordine tecnico volte a sottolineare la pericolosità dell'impianto e l'inopportunità di un'autorizzazione alla sua realizzazione;
in data 19 giugno 2014, il Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare di concerto con quello dei beni e delle attività culturali e del turismo, a parere degli interroganti indifferente alle ripetute istanze dei portatori di interessi collettivi, ha emanato il decreto di VIA, affermando la compatibilità del progetto;
considerato infine che:
l'articolo 26, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006, fissa nel termine di 150 giorni la durata massima del procedimento di VIA, prorogabili di ulteriori 60, esclusivamente in caso di accertamenti ed indagini di particolare complessità;
pertanto, il Ministero dell'ambiente, emanando solo il 19 giugno 2014 il decreto, è andato fuori dai tempi massimi indicati al precedente punto,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti indicati;
se, per quanto di propria competenza, abbiano provveduto a promuovere una valutazione dell'impatto sanitario al fine di valutare le conseguenze che la centrale avrebbe nei confronti delle popolazioni residenti in prossimità dell'area di localizzazione dell'impianto;
se, nei limiti delle proprie attribuzioni, non intendano respingere la richiesta di autorizzazione alla realizzazione dell'impianto di stoccaggio del gas, promossa dalla società GasPlus Storage Srl, anche in virtù delle criticità emerse nonché dell'inutile decorrenza dei termini per l'emanazione del provvedimento espresso e motivato della valutazione di impatto ambientale nei termini previsti dal decreto legislativo n. 152 del 2006;
quali iniziative di competenza intendano assumere, anche attivando procedure ispettive, per verificare la correttezza delle fasi del procedimento autorizzativo, al fine di dissipare ogni possibile dubbio circa la responsabilità dei ritardi nonché sull'appropriatezza delle scelte compiute dagli uffici tecnici regionali e ministeriali, in particolare in merito al rilascio di parere positivo alla VIA.