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giovedì 25 marzo 2021

Anche l’Italia fa i conti con il passato | Roberto Rossini (M5S)


Fucilati di guerra - Passa la risoluzione Rossini  - Riabilitiamo la memoria dei nostri caduti.


Oggi la Commissione Difesa, con voto unanime, ha dato il via libera alla risoluzione del deputato marchigiano del Movimento 5 stelle Roberto Rossini, risoluzione che tratta un argomento molto delicato: il problema dei fucilati della Prima Guerra Mondiale.

Chi sono questi fucilati? Perché è un tema delicato? Ce lo spiega il deputato Rossini: «Parliamo di soldati italiani che durante la guerra furono uccisi dalla cosiddetta “mano amica”, cioè da plotoni di militari italiani, in esecuzione di sentenze emesse da tribunali militari italiani, ordinari e straordinari, eseguite in gran parte con processi sommari o senza alcun processo. 
Cose che chiaramente sono accadute in tutti gli eserciti, ma in modo molto più frequente e brutale rispetto agli altri Paesi coinvolti nel conflitto. La giustizia militare italiana all’epoca usò il pugno di ferro per reprimere i reati contro la disciplina e le leggi di guerra, con un comportamento che, visto oggi, appare disumano e cruento».


Un esempio significativo della normativa di guerra in vigore all’epoca è la circolare Cadorna 2910 del novembre 1916. «Ricordo con particolare sconcerto la circolare 2910, in cui il generale Cadorna affermava che non vi fosse altro mezzo idoneo a reprimere i reati contro la disciplina che quello della “immediata fucilazione dei maggiori responsabili, allorché l’accertamento dei responsabili non è possibile” e che in quel caso gli ufficiali avessero “il diritto e il dovere di estrarre a sorte tra gli indiziati alcuni militari e punirli con la pena di morte” per dare l’esempio agli altri» commenta il deputato marchigiano.

«Altri Paesi - fa notare Rossini - hanno fatto i conti da tempo con questa scomoda memoria, riconoscendo i loro fucilati per mano amica come "caduti in guerra", riabilitandoli così agli occhi delle famiglie e del loro Paese. Penso per esempio alla Francia, alla Gran Bretagna, al Canada.
Questo è il motivo della mia risoluzione, per far sì che anche il nostro Paese possa rimarginare questa ferita. Chiaramente nessuno vuole equiparare i fucilati a coloro che sono morti per difendere il proprio Paese. Non parliamo di eroi o medaglie al valore. 
Parliamo di persone che, colpevoli o innocenti che siano, sono comunque vittime di guerra, vittime della grande violenza che un secolo fa sconvolse l’Europa e il mondo. Parliamo quindi di riabilitare i nostri caduti, reintegrare nella memoria nazionale quella pagina dolorosa della nostra storia».

(On. Roberto Rossini – MoVimento 5 Stelle
Camera dei Deputati – segretario IV Commissione Difesa)

sabato 13 marzo 2021

Rossini (M5S) Piano vaccini - Accordata la priorità per caregiver e genitori di minori disabili


“Orgoglioso di aver dato una mano. 
Vittoria importantissima per tutti i bambini fragili”.



È arrivata la tanto attesa la risposta dal Ministero della Salute: sono uscite le nuove linee guida per la campagna vaccinale. La grande novità è l’allargamento dell’accesso prioritario al vaccino anche ai caregiver e ai genitori delle persone con disabilità o patologie gravi. A quanto si legge nella nuova versione del documento adesso è prevista in via prioritaria “la vaccinazione deisoggetti over 80 e dei soggetti con elevata fragilità [...], dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari”.


A dare la bella notizia Roberto Rossini, il deputato fanese del Movimento 5 stelle, segretario
della Commissione Difesa, che si era interessato alla questione e si era fatto portavoce delle
istanze dei tanti genitori di bambini con disabilità che avevano dichiarato tutta la loro preoccupazione per il mancato inserimento tra le categorie prioritarie, nonostante la delicata situazione che vivono in casa. 

«Quello della tutela dei bambini fragili - afferma Rossini - è un problema molto serio, al quale non potevamo rimanere indifferenti. Questi bambini, pur rientrando nella categoria di persone “estremamente vulnerabili”, non hanno accesso al vaccino, visto il limite di età a 16 anni. Limitazione che però comporta un alto rischio contagio, se nemmeno chi si occupa di assisterli e vive con loro è stato vaccinato. 
Una mancanza grave, un paradosso che andava risolto al più presto».


Questa, in sintesi, la questione. Quindi l’unica soluzione possibile per tutelare questi bambini era permettere ai loro genitori di avere accesso al vaccino in via prioritaria. Richiesta avanzata in prima persona dal deputato Rossini direttamente al nuovo commissario straordinario per il Covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. 

«La settimana scorsa - spiega il deputato - avevo segnalato la problematica al commissario Figliuolo, che ha subito riportato la mia segnalazione al ministro Speranza. Eravamo in attesa della risposta del Ministero e finalmente è arrivata. Sono orgoglioso di essere riuscito a dare una mano a chi ha bisogno. Questa è una vittoria importantissima per tutti i bambini fragili e le loro famiglie».

(On. Roberto Rossini – MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati – segretario IV Commissione Difesa)

martedì 6 agosto 2019

Reddito di Cittadinanza: Per il M5S "altro che flop"


L'INPS ha pubblicato l’Osservatorio sul Reddito di Cittadinanza, i dati aggiornati sulle domande di Reddito e Pensione di Cittadinanza. A commentare la notizia i parlamentari marchigiani del Movimento 5 stelle Donatella Agostinelli, Mauro Coltorti, Paolo Giuliodori, Martina Parisse, Sergio Romagnoli e Patrizia Terzoni. 



"Al 17 luglio 2019 - spiegano - risultano pervenute all’INPS oltre 1,4 milioni di domande, di cui 905 mila accolte, circa il 65%. 104 mila sono ancora in fase di lavorazione (7%) e 387 mila sono invece state respinte o cancellate (28%). Delle 905 mila domande accettate, 793 mila riguardano il Reddito, con 2,1 milioni di cittadini coinvolti, mentre le restanti 112 mila sono Pensioni, di cui beneficiano 128 mila persone. L’importo medio mensile è pari a 489 euro, 526 per il Reddito e 207 per la Pensione".
Questo il quadro complessivo, ma i portavoce pentastellati entrano nel dettaglio dei numeri a livello locale. "Per quanto riguarda le Marche - specificano - sono state presentate 25.651 richieste, di cui: 13.833 accolte, 1.661 in lavorazione e 10.157 respinte. La misura tocca 32.063 persone, con un importo medio mensile di 413 euro. Nella provincia di Ancona sono andate a buon fine 4.354 domande, che coinvolgono 10.489 persone. L'importo medio è 409 euro".

Piuttosto soddisfatti i parlamentari 5stelle, che rispediscono al mittente le molte critiche di questi mesi: "a chi parla di flop, di risultati sotto le attese, rispondiamo con i numeri. 905 mila domande andate in porto in meno di 4 mesi, con più di 2 milioni di cittadini interessati. E facciamo anche notare - aggiungono - come nel solo mese di giugno siano arrivate quasi 100 mila richieste. Altro che flop. Sono numeri importanti, che dimostrano invece la bontà del nostro provvedimento".
"Grazie al Reddito e alla Pensione di Cittadinanza - concludono i parlamentari anconetani - stiamo costruendo le fondamenta di uno Stato più giusto. Stiamo aiutando tante persone in difficoltà, persone che vivevano nella miseria, che non sapevano come arrivare alla fine del mese. Persone che non avevano futuro e che adesso invece hanno di nuovo una speranza. Tutto il resto sono solo chiacchiere".

Ecco l'elenco delle domande accolte nei vari Comuni della provincia di Ancona:
Agugliano 25, Ancona 1366, Arcevia 35, Barbara 12, Belvedere Ostrense 16, Camerano 30, Camerata Picena 11, Castelbellino 29, Castelfidardo 109, Castelleone di Suasa 9, Castelplanio 14, Cerreto d'Esi 36, Chiaravalle 167, Corinaldo 22, Cupramontana 46, Fabriano 342, Falconara Marittima 311, Filottrano 41, Genga 11, Jesi 401, Loreto 123, Maiolati Spontini 29, Mergo 9, Monsano 13, Monte Roberto 20, Monte San Vito 27, Montecarotto 12, Montemarciano 76, Morro d'Alba 16, Numana 29, Offagna 12, Osimo 192, Ostra 40, Ostra Vetere 21, Poggio San Marcello 5, Polverigi 14, Rosora 17, San Marcello 9, San Paolo di Jesi 0, Santa Maria Nuova 33, Sassoferrato 85, Senigallia 409, Serra de' Conti 7, Serra San Quirico 20, Sirolo 19, Staffolo 11, Trecastelli 73.

mercoledì 19 dicembre 2018

Mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore Pieroni


GIANNI MAGGI - Il mio intervento in aula per illustrare la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore Pieroni. Naturalmente la maggioranza ha votato per mantenerlo al suo posto
"Credo che le motivazioni di questa mozione di sfiducia siano evidenti.
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso delle Associazioni ambientaliste che hanno avuto gioco facile visto che l'Assessore non ha predisposto in questi anni un piano faunistico venatorio regionale nonostante se ne fosse manifestata l'urgenza e nonostante le nostre continue richieste di predisporlo. 

La proposta di legge 249 di Pieroni ha cercato di aggirare l'ordinanza del Consiglio di Stato ma un nuovo ricorso degli ambientalisti al Tar ne ha vanificato gli effetti con una sospensiva fino al 23 gennaio 2019.
Ma andiamo per ordine: dopo la conversione in legge della proposta 249 l'Assessore inviava, su carta intestata della Regione, una lettera a ciascun “Caro amico cacciatore” per indicare nomi e cognomi di quelli che si erano espressi con voto contrario alla sua proposta di legge.

Un comportamento vergognoso sul piano umano e indegno di un rappresentante delle istituzioni che diventa ancor più grave grazie al silenzio del Presidente Ceriscioli al quale mi ero rivolto pubblicamente in quest'aula per denunciare l'intollerabile intimidazione nei confronti dei Consiglieri regionali che hanno adempiuto il loro mandato esprimendo con coscienza e onore il proprio voto contrario a una proposta di legge che andava contro un'ordinanza del Consiglio di Stato.

Lei Presidente Ceriscioli, non solo non ha voluto prendere le distanze da una esternazione inaccettabile, tesa a screditare e colpevolizzare noi rappresentanti eletti dal popolo agli occhi di una categoria verso la quale l'Assessore Pieroni ha manifestato un palese atteggiamento di favoritismo, ma ignorando scientemente la mia denuncia ha legittimato la reiterazione di una specie di volgare delazione contenuta in una nuova lettera inviata da Pieroni ai cacciatori ancora una volta per “denunciare” quelle forze politiche che avevano espresso voto contrario a un'altra proposta di legge che stavolta andava contro la sospensiva del Tar. 


Ma ormai gli estimatori delle doppiette hanno capito che colui che si vanta di rappresentarli è un pasticcione incapace di una “consapevole e generale pianificazione faunistico-venatoria a livello regionale”, come dice appunto il Consiglio di Stato nella sua ordinanza, e allora l'Assessore, per recuperare credibilità, si affretta a preparare un emendamento alla legge di stabilità regionale dove chiede che per "INCENTIVARE COLORO CHE SONO INTENZIONATI AD AVVICINARSI AL MONDO VENATORIO" nei prossimi tre anni il tesserino di caccia VERRA' DATO GRATUITAMENTE SENZA PAGARE LA TASSA DI CONCESSIONE.


L'emendamento, che va a ridurre le entrate regionali per favorire l'aumento delle doppiette, è passato incredibilmente in prima commissione con un solo voto contrario: il mio.

Allora colleghi consiglieri io faccio appello alla vostra dignità, al rispetto che avete per le istituzioni che i marchigiani vi hanno chiamato a rappresentare, al vostro impegno a ricostruire la credibilità della politica e vi chiedo di sfiduciare un Assessore che, chiamato non per meriti e competenze ma soprattutto per un debito elettorale da pagare, non solo ha palesemente dimostrato approssimazione e incapacità a gestire il mandato affidatogli, ma, per cercare di rimediare i danni che la sua incompetenza ha provocato, cerca di impegnare il denaro pubblico, i soldi dei marchigiani, per distribuire gratis nuovi tesserini di caccia. 


Colleghi consiglieri, siete favorevoli a modifiche legislative che contrastino i provvedimenti della Giustizia Amministrativa e che gettano ombre sull'attendibilità e imparzialità degli atti di questa Istituzione?
Colleghi consiglieri, siete favorevoli che con gli incentivi all'occupazione, al risparmio energetico, alle auto ibride, alla tutela dell'ambiente in generale, la Regione incentivi i giovani a portare la doppietta quando vanno nei campi e nei boschi delle nostre Marche per godere e rispettare la natura? 


Sono certo domande retoriche di cui so già la risposta di ciascuno di voi, per questo vi chiedo di essere coerenti con il vostro pensiero e la vostra dignità di uomini e di legislatori votando la sfiducia nei confronti di chi getta discredito sull'Istituzione che siamo stati chiamati a rappresentare e mette in grave imbarazzo ciascuno di noi per la mancanza di equilibrio e l'assenza d'imparzialità delle sue scomposte azioni personali che, con questa mozione di sfiducia, vi chiedo di mettere fine.

martedì 11 dicembre 2018

E' chiara la divisione interna del PD

VERGOGNOSO !!! 
In consiglio regionale il PD non vuole parlare di sanità !! Per la terza volta si sono votati, a colpi di maggioranza, il rinvio delle mozioni (ben 6) che trattano di sanità, senza contare il tentativo di non calendarizzarle nella seduta odierna, sventato da una nostra richiesta formale a suon di regolamento.

E' chiara la divisione interna del PD, che irrimediabilmente lo paralizza. 
Nel frattempo i servizi sanitari continuano a diradarsi sui territori, soprattutto dell'entroterra. 
Ora, poichè le prossime sedute sono dedicate al bilancio, la discussione sull'imminente Piano socio sanitario è rinviata a metà gennaio. 
Questa giunta non è in grado di governare la nostra regione, mancano 18 mesi alla fine di questo calvario, liberiamocene !!

(Piergiorgio Fabbri M5S Marche)

lunedì 5 marzo 2018

Nelle MARCHE il MoVimento 5 Stelle fa il pieno






CAMERA


Roberto Cataldi   

Mirella Emiliozzi  37,17% 

Patrizia Terzoni  35,22% 

Roberto Rossini 

Martina Parisse 

Paolo Giuliodori 

Rachele Silvestri 

Maurizio Cattoi  36,28% 

Andrea Cecconi  34,98% (espulso) 



SENATO 


Donatella Agostinelli  33,57% 

Sergio Romagnoli   

Rossella Accoto

Mauro Coltorti  33,05% 

Giorgio Fede  35,98%



mercoledì 31 maggio 2017

PEPPE GIORGINI (M5S Marche) cittadini di serie A e cittadini di serie B


GIORGINI (M5S) va a toccare la questione relativa all'esenzione sanitaria per i cittadini residenti nelle aree del cratere. L’esenzione sanitaria T16 giustamente concessa ai comuni del cratere, per alcuni Comuni come ad esempio Ascoli Piceno, Macerata e Fabriano, vale solo dopo la presentazione dell'ordinanza di inagibilità.
Giorgini chiede, anche in riferimento alle altre agevolazioni fiscali tributarie e contributive, come la sospensione dei mutui e della fatturazione per le utenze domestiche, come si stia affrontando, nei suddetti comuni, la problematica relativa ai forti ritardi nel fare i sopralluoghi e la conseguente tardiva emissione dell'ordinanza di inagibilità. Il ritardo, conclude Giorgini, con cui si sta procedendo alla compilazione delle schede fast e aedes nei Comuni cosiddetti di "seconda fascia" , sta di fatto creando un vulnus, con cittadini di serie A e cittadini di serie B”.
(Peppe Giorgini consigliere Regionale M5S Marche)

venerdì 26 maggio 2017

Donatella Agostinelli: il PD boccia emendamenti M5S e taglia risorse


Il PD BOCCIA gli emendamenti M5S e TAGLIA risorse per il trasporto pubblico locale.

Ieri sono stati bocciati in Commissione Bilancio tutti gli emendamenti che il MoVimento 5 Stelle aveva presentato con le firme dei Deputati marchigiani Agostinelli, Cecconi e Terzoni per evitare i tagli al trasporto pubblico locale. Nei giorni scorsi si erano mobilitate anche le organizzazioni sindacali marchigiane, denunciando le gravi conseguenze per il settore, ipotizzando anche la perdita di 300 posti di lavoro qualora la manovra fosse stata approvata senza gli opportuni correttivi.

Il MoVimento 5 Stelle aveva condiviso queste preoccupazioni e depositato diversi emendamenti per evitare il peggio, ma il PD non li ha approvati !
Si prevedono quindi ulteriori difficoltà per le aziende e i lavoratori del settore e sempre maggiori costi per gli utenti per colpa del Governo e della maggioranza Pd che lo sostiene.
Una buona notizia, invece, viene dall’approvazione dell’emendamento presentato dagli stessi Deputati pentastellati, riguardo le procedure straordinarie per la definizione del contenzioso ANAS. Grazie al MoVimento 5 Stelle, i 700 milioni di fondi sbloccati dal Governo potranno essere utilizzati per le transazioni solo previo parere dell’Anticorruzione di Cantone per ogni singola causa. In questo modo, si potrà assicurare uno stretto controllo affinchè non vengano elargiti soldi pubblici senza un’approfondita valutazione anche da parte di un ente competente in attività di controllo.

Dep. Donatella Agostinelli
Commissione Giustizia
M5S Marche

venerdì 19 maggio 2017

(M5S Marche) RIPENSARE LA SANITA' PUBBLICA PER SALVARLA DALLA DECADENZA (VIDEO)


Questo l'obiettivo del #meetinginterregionale di confronto partecipato previsto per domani, venerdì 19 maggio, dalle 10:00 alle 17:00, presso l'ex-sala consiliare del Comune di Ancona.
Ospite d'eccezione Ivan Cavicchi, editorialista per il Fatto Quotidiano e Quotidiano Salute e noto esperto di politiche sanitarie, che aprirà il dibattito con la presentazione del suo nuovo libro "La quarta riforma".
Un incontro che Romina Pergolesi, organizzatrice dell'evento, si auspica possa gettare le basi per un nuovo Piano Socio-Sanitario regionale grazie alla collaborazione di tutti i cittadini, le associazioni ed i professionisti che vorranno dare il proprio contributo per una #sanitàpubblica che risponda realmente alle necessità dei marchigiani.







A dare un prezioso sostegno a questo ambizioso progetto i componenti della Commissione Sanità del M5S di altre regioni:

Davide Barillari per il Lazio

Raffaella Sensoli per l'Emilia-Romagna

Maria Rita Carbonari per l'Umbria 

Luigi Gaetti Senatore della Repubblica

Gianni Maggi Capogruppo del M5S Marche

Andrea Cecconi Presidente del M5S Camera

Sarà un bel momento di dibattito e confronto su uno dei temi caldi della Regione, non mancate!

Peppe Giorgini (M5S Marche) Un mondo blu da salvare (VIDEO)


Erosione delle coste, dinamiche dei litorali, nuove tecniche di dragaggio e ripascimento.

CONVEGNO UN MONDO (BLU) DA SALVARE
Venerdì 19 maggio 2017, h 10,00 Sala conferenze c/o Hotel Calabresi - San Benedetto del Tronto (AP) Piazza Giorgini 1 


La complessità di un sistema costiero deriva dai tanti fattori naturali e antropici che vi insistono e che sono in continua, costante evoluzione. Tali variabili inducono di frequente interessi conflittuali, in equilibrio fra bisogno di conservazione delle aree e dei paesaggi naturali e l’impatto dovuto alla urbanizzazione e alle attività produttive. Erosione e arretramento della linea di costa, subsidenza, innalzamento costante e progressivo del livello del mare, insabbiamento delle strutture portuali, apporti sedimentari deficitari, stoccaggio di rifiuti, casse di colmata: tanti fattori antropici contribuiscono in maniera importante alla nascita e allo sviluppo di problematiche che influenzano in maniera diretta o indiretta la vita dei cittadini.
Parliamone con esperti, ricercatori, tecnici.
Convegno/dibattito





Introduce:
Peppino Giorgini
Consigliere Regionale Marche
Gruppo Consiliare MoVimento 5 Stelle

Interverranno:

- Prof. Mauro Coltorti
Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente
Università degli Studi di Siena

- Prof. Giuliano Gabbani
Dipartimento di Scienze della Terra
Università degli Studi di Firenze

- Ing. Davide Benedetti
Esperto di dinamica dei sedimenti

- Sign. Fabio Roggiolani
Vice Presidente Giga, Rete di Ecofuturo

Modera: Dott. Serafino Angelini

venerdì 17 marzo 2017

<< M5S Marche >> incontro pubblico CANAPA Sativa industriale (VIDEO)


E’ possibile realizzare filiere territoriali della canapa sativa ?

Sabato 18 Marzo 2017 dalle ore 16,00 alle 19,00 
Hotel Palace del Conero (Via Grandi, 6 Osimo) uscita Autostrada Ancona Sud (Aspio)

Illustreremo le novità normative nazionali e regionali, ascolteremo esperti del settore sui vari utilizzi della canapa sativa, raccoglieremo testimonianze di coltivatori, ci interrogheremo sulla possibilità di realizzare delle filiere territoriali per la coltivazione e lavorazione della canapa al fine di ottenere e vendere prodotti di qualità. 

La canapa può essere volano di rilancio dell'agricoltura e dell'industria regionale ?






Filippo Gallinella portavoce M5S alla Camera dei Deputati 
(Commissione Agricoltura)

Piergiorgio Fabbri portavoce M5S in Regione Marche
(Commissione Agricoltura)

Dott.sa Glenda Giampaoli 
(Direttore del Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco)

Arch. Antonio Trionfi Onorati 
(ama definirsi “agritetto” in quanto coltivatore ed appassionato del settore da molti anni)

Ing. Marco Antonini
(ricercatore ENEA sulle applicazioni della Canapa nel settore tessile)




L'incontro è organizzato dal Movimento 5 Stelle Marche

giovedì 8 dicembre 2016

Approvata la Mozione del M5S in consiglio regionale, parte il ricorso al TAR

Nel Consiglio Regionale di 
Martedì 29 Novembre viene APPROVATA la 
mozione n.192 del Movimento Cinque Stelle


La Giunta regionale ha deciso di proporre ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, contro il decreto che prevede la realizzazione di un impianto di incenerimento dei rifiuti nel territorio marchigiano. Ne dà notizia l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti.
“Il Dpcm 10/8/2016 – sottolinea l’Assessore – prevede la realizzazione nelle Marche di un inceneritore da 190 mila tonnellate annue, sulla base di presupposti non condivisibili e non tenendo conto della programmazione regionale, peraltro già approvata dal Ministero dell’Ambiente, che esclude il ricorso a nuovi impianti di trattamento termico dei rifiuti nelle Marche. In particolare non sono state tenute in considerazione le previsioni virtuose del nostro Piano rifiuti: riduzione del 10,3 per cento di produzione pro capite di rifiuti urbani, riduzione del 6,2 per cento di produzione complessiva di rifiuti e raggiungimento della media regionale di raccolta differenziata al 73,2 per cento, entro il 2020.

Anche a voler prescindere da considerazioni ambientali, un termovalorizzatore non è tecnicamente ed economicamente sostenibile nella nostra regione. Inoltre la procedura dovrebbe essere sottoposta a valutazione ambientale strategica, mentre il decreto non la prevede, non permettendo quindi di percorrere strade alternativa all’incenerimento, che siano meno impattanti sull’ambiente e sul paesaggio. Così abbiamo deciso di ricorrere al Tar Lazio per annullare il decreto e la previsione di un inutile inceneritore nel nostro territorio. Ho sempre sostenuto che tanto il sottoscritto quanto la Giunta regionale faranno tutto il possibile per impedire la realizzazione dell'inceneritore nelle Marche. Utilizzeremo tutte le possibilità che ci vengono concesse dalle norme. Non lasceremo nulla di intentato. Il ricorso va in questa direzione”.

La procedura non tiene inoltre conto anche della possibile interferenza con le aree protette secondo la normative Ue, come i Siti Natura 2000. Il decreto quantifica in circa 524mila tonnellate il fabbisogno complessivo di incenerimento rifiuti urbani per tutta la macro area del Centro Italia, il 36 per cento del quale dovrebbe essere soddisfatto dalle Marche.

mercoledì 30 novembre 2016

Inceneritore nelle Marche: Approvata la mozione del M5S in regione


La Regione Marche si impegna a ricorrere contro il DPCM inceneritori.
Il Ministero dell'Ambiente mediante il DPCM del 10 agosto 2016 di fatto impone alla Regione Marche un inceneritore, scavalcando tutta la pianificazione regionale in materia di rifiuti.
Il DPCM è a tutti gli effetti un programma nazionale perciò, la normativa parla chiaro, si sarebbe dovuto sottoporre l'atto a Valutazione Ambientale Strategica, una procedura che valuta preventivamente gli effetti ambientali di ampio respiro che derivano da scelte strategiche. Ma il Ministero per evitare a tutti i costi la VAS ha inventato scuse che non stanno in piedi: facendola, infatti non avrebbe potuto imporre, come sta cercando di fare, nelle Marche (e in altre Regioni) inceneritori non voluti e non necessari.
Per questo oggi è stata discussa e approvata una mozione del Movimento 5 Stelle che impegna la Regione a presentare un ricorso, anche in coordinamento con altre Regioni, per l’annullamento del DPCM. Non possiamo accettare infatti imposizioni che vanificherebbero ogni possibile sviluppo di una migliore gestione dei rifiuti e, più in generale, di economia circolare; non possiamo accettare che venga preclusa “ab divinis” la possibilità di pubblica partecipazione, prevista dalla normativa; non possiamo accettare che vengano saltati a piedi pari tutti gli aspetti ambientali (che si traducono in vivibilità e salute).
Vincendo questo ricorso obbligheremo il ministero a riavviare da capo l'intero iter, all'interno del quale i cittadini avranno modo di porre all'attenzione le loro osservazioni, e in cui si dovrà valutare seriamente se un inceneritore nelle Marche è davvero la migliore (e l'unica) scelta possibile.

(Movimento Cinque Stelle Marche)

domenica 20 novembre 2016

#IoDicoNo Il Movimento 5 Stelle Marche in piazza per il NO al referendum costituzionale




Incontro del M5S MARCHE in Piazza Roma ad Ancona per il NO al Referendum Costituzionale #IoDicoNo Domenica 20 Novembre 2016

ore 09.00 Inizio raduno manifestanti

ore 10.30 Agorà dei portavoce M5S in Parlamento, Regione, Comuni. 
Partecipa la Dott.sa Silvia Bagni, docente di Diritto presso l'Università di Bologna
ore 13.00 fine incontro

VIDEO

sabato 15 ottobre 2016

Romina Pergolesi (M5S Marche) LEX proposta di legge Gioco d'Azzardo Patologico (VIDEO)




Il gioco d’azzardo patologico di recente è stato inserito tra i LEA (livelli essenziali di assistenza) ed è una delle questioni sociali alle quali il MOVIMENTO 5 STELLE ha dato la massima attenzione CON NUMEROSE  azioni di prevenzione e contrasto SIA A LIVELLO NAZIONALE CHE SUL TERRITORIO
nelle Marche, DOPO UNA SERIE DI INCONTRI DEL LABORATORIO REGIONALE DI ASCOLTO DELLE ASSOCIAZIONI NO-SLOT E DEL GRUPPO REGIONALE SANITA’ DEL M5S SI E’ GIUNTI AL TESTO CONDIVISO DI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER IL CONTRASTO E LA PREVENZIONE DEL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

I PUNTI CRUCIALI SONO
  1. LA TUTELA DELLE CATEGORIE DI SOGGETTI MAGGIORMENTE VULNERABILI , giovani ed anziani
  2. LE DISTANZE MINIME DAI LUOGHI SENSIBILI come le scuole,  impianti sportivi, luoghi di aggregazione giovanile e oratori.
  3. LIMITI DI ORARIO 
  4. incentivi per chi toglie il gioco e marchio regionale no slot
  5. SENSIBILIZZAZIONE E CONTROLLI
  6. SANZIONI E  REVOCA DELLE LICENZE
COME PREVEDE IL REGOLAMENTO LE PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE SUGLI STESSI ARGOMENTI VERRANNO ABBINATE E SI LAVORERA’ IN COMMISSIONE SU DI UN TESTO UNIFICATO.. NATURALMENTE COME MEMBRO DELLA COMMISSIONE SANITA’ CERCHERO’ DI FAR PASSARE I PUNTI CRUCIALI DELLA NOSTRA PROPOSTA AFFINCHE’ LA REGIONE MARCHE ABBIA UNA LEGGE DAVVERO EFFICACE ALLA LOTTA DELLA DIPENDENZA DEL GIOCO D’AZZARDO 






Signori Consiglieri,
Questa proposta di legge, si compone di 14 articoli e vuole affrontare un tipo di
dipendenza che, negli ultimi anni, ha visto una crescita esponenziale e che si
manifesta con episodi inizialmente sporadici ma che sfociano in un vero e
proprio disturbo che mette a rischio vita sociale, familiare, professionale e
materiale.
Infatti, secondo il Ministero della Sanità, c’è in Italia una percentuale di
giocatori d’azzardo problematici tra l’1,5% e il 3,8% della popolazione, cui si
aggiunge un altro 2,2% di giocatori d’azzardo patologici. Almeno 900 mila
persone, dunque, affette da una patologia che, per gli esperti, è errato
chiamare ludopatia perché il piacere del gioco manca del tutto in chi ne soffre.
I dati dicono che il gioco d'azzardo appare forse l'unico settore che non conosce
contrazione, né crisi, anzi: con 100 miliardi di fatturato (4% del PIL nazionale), è
di fatto la terza industria italiana.
Solo recentemente con la legge n. 189/2012, si è riconosciuto il gioco d’azzardo
come malattia inserendolo nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Pertanto, l’articolo 1 enuncia le finalità della legge indirizzate non solo alla
prevenzione, al trattamento ed al contrasto della dipendenza del gioco
d’azzardo, ma anche a promuovere sia la consapevolezza dei rischi correlati al
gioco, ancorché lecito, sia la realizzazione di iniziative in collaborazione con gli
Enti locali, istituzioni scolastiche, Aziende sanitarie e associazioni di
volontariato.
L’articolo 2 detta le definizioni di “ludopatia”, “sale da gioco” e “apparecchi per
il gioco lecito”.
L’articolo 3 definisce l’ambito di applicazione prevedendo quali destinatari degli
interventi, le persone e le famiglie che si trovano nella condizione,
diagnosticata da specialisti di servizi pubblici e privati accreditati, di essere
incapaci di resistere all’impulso di giocare.
L’articolo 4 istituisce presso la Giunta regionale L’Osservatorio sul fenomeno del
gioco d’azzardo con la funzione di studiare e monitorare tale fenomeno in
ambito regionale, di predisporre linee di intervento, campagne informative e di
sensibilizzazione ecc..
L’articolo 5, per tutelare determinate categorie di soggetti maggiormente
vulnerabili e per prevenire il disturbo da gioco, vieta la collocazione delle sale
da gioco e degli spazi per il gioco ubicati in un raggio di 500 metri, misurati
lungo la via pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di
culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili o altre strutture culturali,
ricreative e sportive o da strutture residenziali o semiresidenziali operanti in
ambito sanitario o socio-assistenziale ed inoltre da istituti di credito e sportelli
bancomat, uffici postali, esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro
usati. E’ inoltre previsto il divieto di qualsiasi attività pubblicitaria relativa
all’apertura o all’esercizio di sale da gioco, prevedendo dure sanzioni per chi
contravviene alla norma (articolo 10: sanzioni).
L’articolo 6, al comma 1, prevede una regolamentazione comunale, da
emanarsi entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presenta legge, che
disponga limitazioni temporali all’esercizio del gioco per una durata non
inferiore a tre ore nell’arco dell’orario di apertura ed al comma 2 disciplina il
divieto per i minori di anni 18 di utilizzare gli apparecchi e congegni per il gioco
lecito di cui all’articolo 110, comma 7, lettera c-bis del r.d. 773/1931 in cui
rientrano i cd. “ticket redemptions, cioè apparecchi e congegni per il gioco
lecito, attivabili con moneta, con gettone ovvero con altri strumenti elettronici
di pagamento, che possono distribuire tagliandi direttamente e
immediatamente dopo la conclusione della partita.
L’articolo 7 prevede il rilascio da parte della Giunta regionale del logo
identificativo “no slot” a favore di esercizi e circoli che non installano
apparecchi per il gioco lecito e la redazione da parte dell’Osservatorio
regionale, di un elenco di tali esercizi commerciali, circoli privati o luoghi di
aggregazione, suddivisi per Comune. L’iscrizione nel suddetto elenco è
considerata dalla Regione titolo premiale nella concessione di benefici
economici.
L’articolo 8, inoltre, prevede l’obbligo per i gestori delle sale da gioco di esporre
materiale informativo finalizzato ad evidenziare i rischi connessi dalla
dipendenza da gioco e la presenza sul territorio di servizi di assistenza pubblici
e privati a ciò dedicati.
L’articolo 9 dispone che il Consiglio regionale approvi il piano annuale per il
contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco
d’azzardo patologico.
L’articolo 10 stabilisce che la Regione, i Comuni e le Aziende sanitarie
promuovano annualmente iniziative di formazione per il personale operante
nelle sale da gioco e per gli esercenti che gestiscono apparecchi per il gioco
lecito.
L’articolo 11 prevede sanzioni per l’inosservanza dei divieti stabiliti per la
collocazione delle sale da gioco e degli spazi per il gioco.
L’articolo 12 ad oggetto “clausola valutativa” impegna la giunta a presentare
all’Assemblea legislativa una relazione sullo stato di attuazione e sugli effetti
della presente legge.
L’articolo 13 reca “disposizioni transitorie” che disciplinano gli adempimenti in
sede di prima attuazione.
L’articolo 14, infine, ad oggetto “Norma finanziaria” autorizza per ciascuno degli
anni 2016-2017- 2018 una spesa per l’attuazione della presente legge, per euro
20.000,00.

Art. 1
(Finalità)
1. La Regione, con la presente legge, in armonia con i principi costituzionali e nel
rispetto di quanto previsto dal decreto legge 13 settembre 2012, n. 158
(Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto
livello di tutela della salute), convertito con modificazioni, dalla legge 8 novembre
2012, n. 189, detta disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il contrasto
della dipendenza da gioco d’azzardo patologico anche in osservanza delle
indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e a quelle della Commissione
europea sui rischi del gioco d’azzardo.
1. La presente legge intende inoltre promuovere la consapevolezza dei rischi correlati
al gioco, ancorché lecito, al fine di salvaguardare le fasce più deboli e
maggiormente vulnerabili della popolazione.
2. La Regione, per le finalità di cui al comma 1, promuove la partecipazione e realizza
iniziative in collaborazione con gli enti locali, le istituzioni scolastiche, le Aziende
sanitarie, le associazioni di volontariato.

Art. 2
(Definizioni)
1. Ai fini di questa legge:
a) per ludopatia si intende : la patologia che caratterizza i soggetti affetti da
sindrome da gioco con vincita in denaro, così come definita dall’Organizzazione
mondiale della sanità,
a) per sale da gioco si intende : un luogo pubblico o aperto al pubblico o un circolo
privato in cui siano presenti o comunque accessibili slot machine o videolottery e
tutte le forme del gioco lecito previste dalla normativa vigente;
b) per apparecchi per il gioco lecito si intendono : gli apparecchi e congegni di cui
all’articolo 110, commi 6 e 7 del r.d. 773/1931.

Art. 3
(Ambito di applicazione)
1. Sono destinatari degli interventi, delle prestazioni e dei servizi le persone e le
famiglie che si trovano nella condizione, diagnosticata da specialisti di servizi
pubblici e privati accreditati, di essere incapaci di resistere all’impulso di giocare, il
cui comportamento compromette le relazioni personali, familiari e lavorative.

Art. 4
(Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d’azzardo)
1. E’ istituito, presso la Giunta regionale, l’Osservatorio regionale sul fenomeno del
gioco d’azzardo, di seguito denominato Osservatorio, al fine di monitorare gli
effetti in tutte le sue componenti: culturali, legali, di pubblica sicurezza,
commerciali, sanitarie ed epidemiologiche, sociali e socio-economiche.
2. L’Osservatorio svolge, in particolare, le seguenti funzioni:
a) lo studio ed il monitoraggio del fenomeno in ambito regionale, anche in
collaborazione con i soggetti di cui all’articolo 1, comma 3;
b) la predisposizione e la formulazione di strategie, linee di intervento, campagne
informative e di sensibilizzazione, anche in raccordo con analoghi organismi
operanti a livello nazionale, regionale e locale;
c) l’individuazione di buone prassi e conseguenti protocolli applicativi destinati alle
strutture pubbliche e private coinvolte, nell’ambito degli interventi promossi dal
piano integrato di cui all’articolo 7.
3. La Giunta regionale, sentita la competente Commissione assembleare , stabilisce i
criteri e le modalità per la costituzione dell'Osservatorio e per il suo
funzionamento.
4. La partecipazione ai lavori dell'Osservatorio è effettuata a titolo gratuito.

Art. 5
(Collocazione delle sale da gioco e degli spazi per il gioco)
1. E’ vietata l’apertura di sale da gioco e di spazi per il gioco che siano ubicati in un
raggio di 500 metri, misurati lungo la via pedonale più breve, da istituti scolastici di
qualsiasi grado, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili o
altre strutture culturali, ricreative e sportive frequentate principalmente dai
giovani, o da strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o
socio-assistenziale ed inoltre da istituti di credito e sportelli bancomat, uffici
postali, esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati.
2. I Comuni possono individuare ulteriori luoghi sensibili nei quali non è ammessa
l’apertura di sale da gioco, a cui si applica il divieto di cui al comma 1, tenuto conto
dell’impatto degli stessi sul contesto urbano e sulla sicurezza urbana, nonché dei
problemi connessi con la viabilità, l’inquinamento acustico e il disturbo della quiete
pubblica.
3. E' vietata qualsiasi attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio di sale
da gioco.

Art. 6
(Limitazioni all’esercizio del gioco)
1. I Comuni, per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica, nonché di
circolazione stradale, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente
legge, dispongono limitazioni temporali all’esercizio del gioco tramite gli
apparecchi di cui all’articolo 110, commi 6 e 7 del r.d. n. 773/1931, per una durata
non inferiore a tre ore nell’arco dell’orario di apertura previsto, all’interno delle
sale da gioco, delle sale scommesse, degli esercizi pubblici e commerciali, dei
circoli privati e di tutti i locali pubblici od aperti al pubblico di cui all’articolo 2,
comma 1, lettera b).
2. E’ vietato consentire ai minori di anni 18 l’utilizzo di apparecchi e congegni per il
gioco lecito di cui all’articolo 110, comma 7, lettera c-bis, del regio decreto n.
773/1931.

Articolo 7
(Logo identificativo “No Slot”)
1. Gli esercizi e i circoli che non istallano apparecchi per il gioco lecito possono
richiedere alla Giunta regionale il rilascio in uso del logo identificativo “No Slot”.
1. La Giunta regionale, con propria deliberazione, individua, sentita la Commissione
assembleare competente :
a) le caratteristiche ideografiche del marchio,
a) i criteri e le modalità di concessione in uso del marchio, nonché i casi di
sospensione, decadenza e revoca della concessione stessa,
b) le modalità d’uso del marchio.
2. La Regione, attraverso l’Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d’azzardo,
provvede a redigere e aggiornare annualmente un elenco di tutti gli esercizi
commerciali, circoli privati o luoghi di aggregazione, suddivisi per Comune, che
hanno scelto di non dotarsi di apparecchiature per il gioco d’azzardo e lo pubblica
tempestivamente in una sezione dedicata del sito internet istituzionale. L’iscrizione
nell’elenco è considerata dalla Regione titolo premiale nella concessione di
finanziamenti, benefici economici comunque denominati.

Art. 8
(Obbligo dei gestori delle sale da gioco)
1 In conformità all’articolo 7, comma 5, del d.l. 158/2012, convertito dalla l.
189/2012, i gestori di sale da gioco in cui sono presenti giochi con vincite in
denaro, sono tenuti ad esporre, all’esterno e all’interno dei locali, materiale
informativo finalizzato ad evidenziare i rischi connessi dalla dipendenza da gioco
e la presenza sul territorio di servizi di assistenza pubblici e del privato sociale
dedicati.

Art. 9
(Pianificazione e programmazione regionale)
1. La pianificazione e la programmazione regionale nelle materie sanitarie e sociali,
applicano, nei limiti delle risorse disponibili e per quanto di competenza, le
disposizioni di questa legge individuando in particolare gli interventi finalizzati:
a) a promuovere attività di progettazione territoriale socio-sanitaria sul
fenomeno della ludopatia, in coerenza con le attività realizzate a seguito
dell’inserimento del GAP nei livelli essenziali delle prestazioni ai sensi dell’articolo
5 del decreto-legge n. 158 del 2012, convertito dalla legge n. 189 del 2012;
b) ad orientare le persone affette da ludopatia verso le istituzioni e gli operatori
del settore specializzati nel recupero dalle dipendenze, siano essi a carattere
nazionale, regionale o locale;
c) a sviluppare strumenti, tecniche, metodologie ed interventi che permettano: la
rilevazione e il monitoraggio costante dell’andamento della patologia anche sul
web; la valutazione degli impatti e dei risultati delle politiche regionali in materia
di contenimento di tali fenomeni patologici; la valutazione delle politiche e delle
strategie regionali da adottare in materia per informare e sensibilizzare,
prioritariamente i giovani, sulla ludopatia, in coerenza con le politiche
comunitarie e nazionali e con le migliori prassi in materia.
1. Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, sentita la Commissione
assembleare competente, approva il piano annuale per il contrasto, la
prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da GAP, di seguito
denominato piano integrato. Il piano definisce, in coerenza con la
programmazione indicata al comma 1, gli specifici interventi di prevenzione, cura
e trattamento del rischio della dipendenza da gioco patologico, in particolare
promuovendo una o più delle seguenti azioni:
a) iniziative e campagne di sensibilizzazione, educazione ed informazione rivolte,
in particolare, ai giovani attraverso il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche,
delle associazioni familiari, delle aggregazioni giovanili e del terzo settore;
b) interventi di formazione di cui all’articolo 9 nonché interventi rivolti agli
operatori dei servizi pubblici e della polizia locale, anche in modo coordinato con
gli enti locali, le organizzazioni di volontariato e del terzo settore;
c) implementazione di un numero verde regionale per fornire un primo servizio di
ascolto, assistenza e consulenza per l’orientamento ai servizi;
d) predisposizione del materiale informativo sulla ludopatia, in collaborazione
con le associazioni di volontariato e con le organizzazioni del terzo settore
competenti;
e) realizzazione di un portale on line denominato “Osservatorio on line
permanente” finalizzato a divulgare informazioni scientifiche sulle tematiche in
oggetto, con particolare riguardo alle modalità di cura e a quanto previsto alle
lettere b ) e c) del comma 1.
2. La Giunta regionale presenta all' Assemblea legislativa il piano integrato entro 90
giorni dalla data di entrata in vigore della legge di approvazione del bilancio
annuale e pluriennale, sentito l'Osservatorio.
3. Per l’attuazione degli interventi di cui al comma 1, la Regione o i soggetti
attuatori del piano integrato possono stipulare convenzioni ed accordi con gli enti
locali, le istituzioni scolastiche, le Aziende sanitarie, le associazioni e le
organizzazioni di volontariato e con gli altri enti pubblici o privati non aventi
scopo di lucro in possesso delle competenze specialistiche concernenti le
ludopatie.

Art. 10
(Formazione del personale operante nelle sale da gioco)
1. La Regione, i Comuni, le Aziende sanitarie, nei limiti delle risorse disponibili, di
concerto con i gestori delle sale da gioco, promuovono annualmente iniziative di
formazione per il personale operante nelle sale da gioco e per gli esercenti che
gestiscono apparecchi per il gioco lecito, finalizzate alla prevenzione e riduzione
degli eccessi del gioco, in particolare attraverso il riconoscimento delle situazioni di
rischio, nonché all’attivazione della rete di sostegno.

Art. 11
(Sanzioni)
1. L’inosservanza dei divieti di cui agli articoli 5, e 6, è punita con una sanzione
amministrativa pecuniaria da euro 4.000 mila ad euro 15.000. Nel caso di
reiterazione delle violazioni stesse, si applica la sanzione amministrativa accessoria
della sospensione temporanea dell'esercizio dell'attività da dieci a sessanta giorni.
1. La sanzione amministrativa pecuniarie di cui ai commi 1 sono applicate dal
Comune territorialmente competente. I proventi sono destinati al finanziamento
dei piani di ambito territoriale sociale e dei programmi attuativi indicati all' articolo
14 della legge regionale 1 dicembre 2014, n. 32 (Sistema regionale integrato dei
servizi sociali a tutela della persona e della famiglia), per la realizzazione delle
finalità previste da questa legge.

Art. 12
(Clausola valutativa)
1. La Giunta regionale, anche avvalendosi dei dati e delle informazioni prodotte
dall'Osservatorio , presenta all'Assemblea legislativa, unitamente al piano
integrato indicato all' articolo 8, una relazione sullo stato di attuazione e sugli
effetti della legge che fornisca informazioni sintetiche almeno sui seguenti aspetti:
a) la realizzazione degli interventi di cui alla pianificazione indicata all' articolo 8 , i
risultati conseguiti, le risorse erogate ed i relativi destinatari;
b) gli effetti delle politiche realizzate sulla diffusione delle sale da gioco nel
territorio regionale anche rispetto alla situazione preesistente e ad altre realtà
confrontabili;
c) le eventuali criticità riscontrate nell'attuazione delle procedure previste per
l'apertura e l'esercizio delle sale da gioco e l'esercizio del gioco lecito nei locali
aperti al pubblico;
d) il grado di diffusione del marchio "No Slot" e le eventuali forme di premialità
attivate a favore dei soggetti che lo espongono
1. La competente Commissione assembleare, esaminata la relazione ed effettuate le
consultazioni con i soggetti attuatori della legge e le organizzazioni rappresentative
dei destinatari della legge medesima, apporta al piano integrato le eventuali
necessarie modificazioni ed elabora una proposta di risoluzione, da sottoporre all'
Assemblea legislativa, in ordine alle politiche regionali di prevenzione, contrasto, e
cura delle dipendenze da gioco d'azzardo per gli anni successivi.
2. I risultati delle valutazioni effettuate, sono pubblicate nel portale “Osservatorio
On- line permanente”.

Art. 13
(Disposizioni transitorie)
1. In sede di prima attuazione:
a) Il piano integrato indicato all’articolo 8 è presentato al Consiglio regionale entro
120 giorni dalla data di entrata in vigore di questa legge, anche in assenza di
specifiche indicazioni contenute nella pianificazione sociale e sanitaria;
a) La Giunta regionale adotta, entro 60 giorni dalla entrata in vigore della presente
legge, quanto previsto dall’articolo 7, comma 2.
1. I divieti di cui all’articolo 5, comma 1, non si applicano alle sale da gioco e agli
spazi per il gioco in esercizio all’entrata in vigore della presente legge fino alla
scadenza del relativo titolo abilitativo.

Art. 14
(Norma finanziaria)
1. Per gli interventi previsti piano integrato di cui all' articolo 8 è autorizzata per
ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018 la spesa di euro 20.000,00.
1. Agli oneri di natura corrente autorizzati dal comma 1, si provvede mediante
equivalente riduzione di euro 20.000,00, degli stanziamenti già iscritti per gli
esercizi 2016, 2017 e 2018 nella Missione 20 “Fondi e accantonamenti” –
Programma 07 “Fondo di riserva” e corrispondente aumento della Missione 12
“Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” – Programma 010 “Politica regionale
unitaria per i diritti sociali e la famiglia.
2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le conseguenti variazioni finanziarie
necessarie al Documento tecnico di accompagnamento e al Bilancio finanziario
regionale.
3. Per gli esercizi finanziari successivi la dotazione è stabilita con leggi di bilancio
annuale e pluriennale.

Ecco il testo unificato di varie proposte che verrà discusso in quarta commissione:

NORME PER LA PREVENZIONE E IL TRATTAMENTO DEL GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO E DELLA DIPENDENZA DA NUOVE TECNOLOGIEE SOCIAL NETWORKS