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mercoledì 3 luglio 2019

Sea Watch | il Movimento 5 Stelle smentisce audizione alla Camera


L'Ong a cui fa capo la nave olandese comandata da Carola Rakete dovrebbe partecipare a un’audizione davanti alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia nell’ambito dell’esame del decreto Sicurezza bis.


Sea Watch è stata invitata a parlare alle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera mercoledì 3 luglio a Montecitorio nell’ambito dell’esame del decreto Sicurezza bis.

La Lega si è subito infuriata esprimendo tutto il proprio sdegno per l’iniziativa, attraverso una dichiarazione del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che ha sottolineato: ”Da una parte il governo difende l'Italia, dall’altra vengono considerati interlocutori dei fuorilegge che speronano le navi della Guardia di Finanza”.


Pronta la replica dei grillini, per bocca di Giuseppe Brescia e Francesca Businarolo, presidenti delle due commissioni di Montecitorio: “Le richieste di audizione sono state effettuate entro martedì 25 giugno. Ricordiamo che nella scorsa legislatura il comitato Schengen ascoltò in audizione il presidente di Sea Eye e un senatore della Lega ebbe l’opportunità di fare domande e ricevere risposte”. Oggi Brescia torna sulla questione sottolineando che “nonostante alcune fantasiose ricostruzioni giornalistiche, la richiesta di audire Sea Watch in commissione Affari Costituzionali e Giustizia sul decreto sicurezza-bis è pervenuta dai gruppi Partito Democratico e Misto  + Europa. 

Non c’è stato dunque nessun invito da parte del Movimento 5 Stelle, né le presidenze avrebbero potuto opporsi a una legittima richiesta delle opposizioni”


Per l’edizione cartacea de Il Messaggero si tratta più di una “provocazione”, come la definiscono anche i vertici della Lega. Il quotidiano romano dà voce alla reazione di Molteni: “Mentre il ministro Salvini, insieme al premier Conte e ai ministri Trenta e Toninelli sono impegnati a proteggere i confini e la legge, apprendiamo con sorpresa che la Sea Watch sarà audita in Commissione per discutere il Decreto legge sicurezza Bis. Da una parte il governo difende l’Italia, dall’altra vengono considerati interlocutori dei fuorilegge che speronano le navi della Guarda di finanza”.

(Fonte: AGI)

domenica 2 luglio 2017

Luigi Di Maio (M5S) Messaggio al Presidente Francese Macron (VIDEO)


Caro Presidente Macron,
noi non ci conosciamo, non abbiamo mai avuto l'opportunità di conoscerci, ma voglio approfittare della potenza del web per inviarle questo messaggio.
Circa l'80% dei migranti che arriva in Europa passa per l'Italia, è un calcolo semplice: dei circa 90 mila migranti sbarcati nel 2017, 80 mila sono approdati in Italia. Questo perché l'Italia è alla frontiera dell'Unione Europea, e le coste dell'Italia sono la frontiera dell'Unione Europea.
Molte di queste persone vogliono raggiungere il suo Paese, o la Germania, o i Paesi del Nord Europa, ma non gli è consentito perché esiste un "muro" nei Trattati che si chiama "Regolamento di Dublino III" e non consente ai migranti che arrivano in Italia di poter varcare il confine italiano e arrivare in altri Paesi dell'Unione Europea.



A causa del Regolamento di Dublino III, l'Italia deve farsi carico di questo fenomeno migratorio che ha dei numeri spropositati, da sola. Circa i due terzi di chi arriva in Italia non è un migrante che scappa da persecuzioni o da conflitti, è un migrante economico, e quindi non potrebbe neanche stare qui. Per i trattati internazionali dovrebbe essere rimpatriato. Però questo non avviene, perché le procedure di identificazione sono complesse e lente.
Lei sa bene che l'Italia si fa carico per il 98% della spesa dell'accoglienza di tutti questi migranti. Gli italiani l'anno scorso hanno speso circa 4,5 miliardi di euro, a fronte di soli 100 milioni di euro che venivano dall'Unione Europea. Delle briciole.
Noi chiediamo all'Unione Europea, all'Europa, di farsi carico non solo di questa spesa ma di questo fenomeno, che inevitabilmente coinvolge per ragioni geografiche l'Italia, che è alla frontiera dell'Unione Europea, ma che proprio perché è un Paese membro deve essere aiutato da tutti.
Pochi mesi fa ho lanciato un allarme circa le operazioni di salvataggio che avvengono dal Mediterraneo ad opera di alcune imbarcazioni delle organizzazioni non governative. Il procuratore di Messina aveva lanciato un allarme ancor più grave, e cioè ha messo in guardia gli italiani dal fatto che alcuni scafisti, alcuni mercanti di uomini, trafficanti di uomini, potessero stare finanziando alcune imbarcazioni delle ONG battenti bandiera straniera. Noi avevamo proposto una cosa molto semplice: avevamo proposto di non far approdare nei nostri porti le imbarcazioni di ONG non trasparenti, quelle che non esibiscono i bilanci, quelle su cui ci sono ombre, e quelle che hanno bandiera di paradisi fiscali. Non siamo stati ascoltati, siamo stati definiti i razzisti, poi qualche giorno fa il ministro dell'Interno di questo governo ha deciso di chiudere i porti alle ONG e alle imbarcazioni battenti bandiera straniera. Peccato però, che né l'Unione europea né lui siano ancora passati dalle parole ai fatti.


Presidente Macron, dopo la sua vittoria in Francia tutti hanno parlato di vittoria dell'europeismo. Lei è definito un europeista, ma mi permetta di dirle che siamo tutti bravi a fare gli europeisti con le frontiere degli altri, e in particolare con le frontiere italiane.
Lei ha detto che non aiuterà l'Italia per 80% di migranti che si trovano nel nostro paese, ovvero i migranti economici. Sta accompagnando molti migranti che trovano sul suolo francese alla frontiera francese con l'Italia, Ventimiglia. Presidente Macron noi ci aspettiamo dai Francesi e dalla Francia ben altro aiuto e supporto rispetto a quello dimostrato da lei e dichiarato da lei.


Noi non possiamo permetterci di essere così europeisti come lo è lei, noi abbiamo 9mila chilometri di costa, e l'80 per cento dei migranti che sbarca in Italia sono tutti migranti economici. Il problema come sa è l'identificazione di queste persone che arrivano in Italia, dobbiamo identificarli, dobbiamo capire se sono migranti economici o rifugiati, e solo dopo potremo inviare al suo Paese i profughi e non i migranti economici. Ma il nostro grande problema come Paese, e l'Italia non ce la fa, è l'identificazione di queste migliaia e migliaia di migranti, solo in 48 ore negli ultimi giorni ne sono arrivati circa 12mila.
Noi ci aspettiamo dall'Unione Europea una mano proprio su questo, sulle procedure di identificazione. 

Queste procedure in Italia a volte durano mesi, a volte durano anni, e noi abbiamo bisogno di velocizzarle attraverso un supporto dell'intera Unione Europea, che sostenga queste procedure e ci aiuti a svolgerle nel migliore dei modi. Noi non vogliamo essere definiti eroi, vogliamo un aiuto concreto come popolo italiano perché ci sentiamo parte dell'Unione Europea, e soprattutto contribuiamo al bilancio dell'Unione Europea.
E' ora che tutta l'Europa si faccia carico del problema migrazioni, del problema immigrazione. Non possiamo più nasconderci, non si può più fingere che l'Italia non sia il porto dell'Unione Europea, e che stia ricevendo un numero astronomico di migranti. Presidente Macron, è arrivato il momento del coraggio, è il momento di dimostrare veramente se esiste ancora un'Unione Europea, mettiamoci tutti in marcia per risolvere il problema dell'immigrazione. Mettiamoci tutti in marcia, come piace dire a lei.


(Luigi Di Maio)