domenica 7 agosto 2016

Morgan Stanley deve restituire allo stato Italiano 2,9 Miliardi di Euro



James P. Gorman è Presidente e Amministratore Delegato di Morgan Stanley
La corte dei conti chiede a Morgan Stanley di restituire 2,9 Miliardi di Euro in merito al versamento effettuato dal Mef (durante il governo Monti) per la chiusura anticipata di un derivato acquistato dalla stessa Banca.
Il primo ottobre 2015 abbiamo depositato un esposto sia alla procura della repubblica sia alla corte dei conti a Roma, nel quale abbiamo evidenziato tante cose strane in merito agli strumenti finanziari derivati acquistati dal Tesoro negli anni scorsi. Una parte di questi sono stati chiusi dal governo Monti a fine 2011 utilizzando una clausola particolare del contratto che dava la possibilità alla banca di chiudere in anticipo il contratto nel caso in cui l'Italia avesse ricevuto un giudizio di rating particolarmente sfavorevole.. guarda caso il giudizio negativo è arrivato dalla Standard Poor's e guarda caso Morgan Stanley risulta tra gli azionisti di Mc Graw Hill, gigante dell’informazione che controlla proprio Standard Poor’s. 


(Daniele Pesco M5S Camera)






Ma chi è MORGAN STANLEY ?

Morgan Stanley è una banca d'affari, con sede a New York.
Morgan Stanley fu fondata il 5 settembre 1935 da Henry S. Morgan e Harold Stanley. In quegli anni il Glass-Steagall Act impose aJ. P. Morgan & Co. di scegliere quale tra le attività di banca commerciale e banca d'investimento continuare a svolgere e quale abbandonare. JPMorgan scelse di continuare ad operare come commercial bank perché ritenuta un'attività più remunerativa, così molti partner di JPMorgan confluirono nella nuova società: Morgan Stanley.
Nel dicembre 2007 il 10% della società è stato acquistato dal governo cinese tramite China Investment Corporation, la stessa società che ha acquistato il 10% del fondo americano di private equity Blackstone Group e il 3% della banca londinese Barclays. Nello stesso anno la società firma un accordo con la divisione Financial di ISI holding, fondata nel 2006 dall'imprenditore Francesco Costa e specializzata in marketing etnico, per la distribuzione attraverso la rete ISI Group di formule di finanziamento immobiliare fino al 100%, con durata variabile dai 10 ai 40 anni, tramite la controllata Fonspa Bank (100% Morgan Stanley Bank International Limited).
Dal 22 settembre 2008, la Morgan Stanley è divenuta una holding bancaria con facoltà di raccogliere anche depositi a risparmio. Ciò ha comportato l'assoggettamento della holding alla supervisione della Federal Reserve Bank (FRB) e della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) con i conseguenti vantaggi rispettivamente: dell'accesso alla “finestra” della FRB per ottenere liquidità e dell'assicurazione sui depositi, fino al massimo consentito, da parte della FDIC.

Questo cambiamento è dovuto alla crisi finanziaria - originatasi negli ultimi mesi del 2007 a seguito dell'insolvenza dei mutuisubprime (mutui concessi a clientela con scarso merito di credito) - che ha colpito le principali banche commerciali e d'investimento americane ed europee nel 2008.

sabato 6 agosto 2016

5 giorni a 5 stelle del 5 agosto 2016 #intoccabili




Puntata molto ricca, l'ultima prima della pausa estiva, di 5giornia5stelle, tutta dedicata alla chiusura dei lavori di Montecitorio e Palazzo Madama.
Alla Camera è proseguita la discussione sui bilanci del Palazzo. Stavolta nessuna proposta di tagli alle indennità o ai benefit è stata accolta. "Ve ne assumerete le conseguenze" tuona Alessandro Di Battista in aula. A Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro il compito di spiegarci nello specifico le richieste del MoVimento ed i benefit insopportabili che, ancora una volta, non sono stati accettati dal PD in primis, ma anche dagli altri partiti presenti in aula.
Sempre alla Camera si è parlato di contrasto al terrorismo. Se la Ministra Pinotti decide di informarci che l'Italia è in guerra, senza nessun passaggio parlamentare, il MoVimento 5 Stelle spiega le ragioni di chi avrebbe preferito non dare supporto logistico a dei bombardamenti, ma piuttosto gettare acqua sul fuoco. Nel servizio filmato ascoltiamo i membri della Commissione Affari Esteri, Maria Edera Spadoni, Alessandro Di Battista e Manlio Di Stefano.
Sia Camera che Senato si sono occupati di Enti locali. A Montecitorio tocca a Giorgio Sorial spiegare tutti i motivi della contrarietà al pareggio di bilancio. Le catene dell'Europa non sono accettabili a maggior ragione se non consentono di offrire ai cittadini i servizi di cui hanno bisogno.





A Palazzo Madama, invece, arriva con l'ennesima fiducia il DL enti locali: Giovanna Mangili spiega che, tra le altre negatività, questo provvedimento introduce le deroghe "ad comune", come nel caso di Catania. Un precedente molto grave che offre strade privilegiate ai Sindaci "amici" del Governo.
C'è poi spazio per la protesta vibrante di Alessio Villarosa, Dino Alberti e Daniele Pesco, a Montecitorio, contro il Ministro Padoan, reo di un doppiopesismo tanto più inaccettabile quando a farne le spese sono pensionati letteralmente truffatida criminali vestiti da banchieri. Ed infine per i discorsi a Palazzo Madama di Vito Crimi, in dichiarazione di voto sul processo amministrativo telematico e di Daniela Donno su caporalato e sprechi alimentari, due proposte di legge che hanno visto il Movimento 5 Stelle riuscire a dare un contributo importante e quindi decidere di votare favorevolmente con la maggioranza, una volta tanto.
Chiudiamo l'ultimo notiziario stagionale con una splendida notizia: lo screening prenatale è finalmente gratuito per tutti i bambini italiani. A Paola Taverna, che tanto ha dato battaglia per ottenere questo risultato, il compito di raccontarci questa novità importante per la salute dei più piccoli.
Arrivederci a settembre!

venerdì 5 agosto 2016

Costituzione Italiana (M5S) Perchè no? Cesenatico (VIDEO)




E' intervenuto anche Beppe Grillo oltre a Luigi Di Maio, Giulia Sarti, Nicola Morra, Mattia Fantinati a Cesenatico per informare i cittadini sul prossimo Referendum costituzionale a spiegare i motivi per votare NO a questa indecenza che vogliono compiere.



Internet: legge norma ammazza web




Sei anni di carcere per i cittadini, i blogger e le testate che pubblichino anche una sola informazione in grado di violare i dati personali o di ledere l’onore e la reputazione di qualsiasi soggetto, con confisca del telefono, del computer e rimozione del contenuto obbligatoria. È questa la novità di agosto (in realtà del 27 luglio) della proposta di legge C 3139 (prima firmataria la senatrice Dem Elena Ferrara), che, con l’accordo di tutte le forze politiche, eccetto alcuni parlamentari di opposizione che ne hanno contestato l’applicazione, verrà votato dalla Camera a partire dal 12 settembre prossimo.
La norma che dovrebbe occuparsi di cyberbullismo, quindi teoricamente di tutela del minore, transitando alla Camera, con i relatori Dem Micaela Campana e Paolo Beni è divenuta, con i profondi ritocchi dei relatori e della Commissione riunite Giustizia e Affari sociali, una vera e propria norma ammazza web, che riguarda anche e soprattutto ogni maggiorenne che si affaccia alla rete internet.
E sì, perché diversamente dalla disposizione originaria approvata anche dal Senato, che era incentrata principalmente sulla tutela del minore, il testo uscito il 27 luglio,  è stato completamente stravolto, divenendo una norma repressiva sul web a tutti gli effetti.

Le Commissioni hanno approvato diversi emendamenti tra i quali questo testo: “2-bis. Ai fini della presente legge, con il termine ‘cyberbullismo’ si intende qualunque comportamento o atto, anche non reiterato, rientrante fra quelli indicati al comma 2 e perpetrato attraverso l’utilizzo della rete telefonica, della rete internet, della messaggistica istantanea, di social network o altre piattaforme telematiche.
Per cyberbullismo si intendono, inoltre, la realizzazione, la pubblicazione e la diffusione on line attraverso la rete internet, chat-room, blog o forum, di immagini, registrazioni audio o video o altri contenuti multimediali effettuate allo scopo di offendere l’onore, il decoro e la reputazione di una o più vittime, nonché il furto di identità e la sostituzione di persona operate mediante mezzi informatici e rete telematica al fine di acquisire e manipolare dati personali, nonché pubblicare informazioni lesive dell’onore, del decoro e della reputazione della vittima”.

Nel testo e nelle altre disposizioni scompaiono i riferimenti ai minori al fine di delimitare l’ambito di applicazione della norma. In base a questa questa, qualsiasi attività, anche isolata (e quindi effettuata anche una sola volta), compiuta dai cittadini anche maggiorenni sul web conferisce la possibilità a chiunque (altra innovazione portata dalla Camera) di ordinare la cancellazione di contenuti, salva la possibilità che questa attività venga ordinata dal garante privacy.
E chi non si adegua? Rimozione e oscuramento dei contenuti e sanzione sino a 6 anni di carcere. In pratica le attività di critica suisocial network, attraverso blog o testate telematiche, farà scattare la possibilità di richiedere la rimozione del contenuto, dell’articolo, del messaggio, di qualsiasi cosa insomma sia presente sul web, con la possibilità di far bloccare il contenuto anche rivolgendosi al garante privacy.
Un blog scomodo, una commento troppo colorito sul forum, una conversazione un po’ ardita tra maggiorenni su Whatsapp, qualsiasi pubblicazione di dati a opera di maggiorenni, qualsiasi notizia data su un blog o su una testata, e che riguardano maggiorenni, ricadranno in quella definizione e saranno oggetto di possibilerimozione.
Da Facebook a Whatsapp ai blog tutto viene inserito nella furia iconoclasta del legislatore pronto a punire le attività peccaminose dei maggiorenni sul web. Con buona pace del cyberbullismo sui minori che è divenuto un elemento del tutto residuale della norma. Un bavaglio in piena regola.
Per essere sicuri che chiunque potesse essere assoggettato asanzione i relatori personalmente hanno pensato bene di far approvare una nuova norma (l’articolo 6 bis della proposta) che prevede per tutti i cittadini la possibilità di essere sanzionati con un reato che prevede il carcere fino a 6 anni, e – si badi bene – la confisca di tutto quanto sarebbe servito per commettere il reato.
A opporsi a questa deriva sono stati solo un drappello di parlamentari del Movimento 5 Stelle, Baroni, Lorefice e Agostinelli, che si sono battuti duramente per il ritorno allo spiritooriginario della norma, ovvero alla tutela attraverso azioni di sostegno e di reazione rapida a beneficio dei minori. Senza però ottenere risultati a quanto pare, dal momento che a partire dal 12 settembre la Camera potrebbe varare definitivamente il testo uscito dalle Commissioni. C’è tempo fino all’8 settembre per emendamenti. Con la speranza che settembre non porti con sé, insieme al fresco, anche la prima norma liberticida per il web del 2016. 
fonte: 
il Fatto Quotidiano di Fulvio Sarzana

giovedì 4 agosto 2016

Roma video shock dei bambini che giocano coi topi




Tor Bella Monaca, periferia romana. 
Un video inquietante girato da dei bambini che giocano a contare i topi vicino a un cassonetto. Parlano e girano il video.
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mercoledì 3 agosto 2016

Livorno nuova pista ciclabile Alessandro Aurigi Assessore Urbanistica (M5S)


Livorno è sempre più ciclabile. 

Abbiamo completato la corsia preferenziale per le biciclette sul lungomare tra via Grande e piazza Mazzini: 800 metri che vanno a sommarsi ai 2 chilometri di piste realizzate negli ultimi 2 anni. 
In questo tratto di strada l’amministrazione precedente aveva previsto un raddoppio del numero delle corsie riservate alle automobili. Noi abbiamo deciso di rivedere il progetto e privilegiare le due ruote, in modo da promuovere e incentivare sempre più la mobilità dolce.


Commissariamento Regione Marche: Piergiorgio Fabbri (M5S) interroga la Giunta




Interrogazione presentata dal consigliere Fabbri (qui l'interrogazione scritta
A domanda risponde, l’Assessore Pieroni: e definisce il Calendario venatorio delle Marche uno dei migliori d’Italia, quello che le altre Regioni ci invidiano. I gusti sono gusti. Ma non la pensa così il Consiglio dei Ministri, che proprio sul nostro calendario venatorio ha deliberato l'esercizio dei poteri sostitutivi. Tale intervento si è reso necessario per evitare la violazione della normativa europea sulla protezione degli uccelli selvatici, sulla quale la Commissione europea sta indagando con un “EU pilot” (le indagini che portano a eventuali procedure di infrazione). Il calendario venatorio delle Marche infatti non rispetta i requisiti normativi, né le indicazioni tecnico scientifiche di importanti istituti come l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che dicono, per parlare con linguaggio semplice, che gli animali devono avere il tempo di riprodursi prima di essere il bersaglio di quell’attività ludico ricreativa che si chiama caccia. Si, perché è di questo che si tratta: di un’attività ludico ricreativa, di uno sport, di un gioco. Che però non si pratica nei campi sportivi, ma nella natura; e non si gioca con un pallone ma con un patrimonio che appartiene a tutti i cittadini.




Le domande che il M5S aveva posto alla Giunta erano semplici: quali i costi a carico della collettività posti dal commissariamento, e come la Regione intendesse adeguare il proprio calendario venatorio a indicazioni normative e tecnicoscientifiche comunemente riconosciute a livello nazionale ed internazionale. L’unica cosa concreta che è stato possibile comprendere dall’articolata risposta dell’Assessore Pieroni e che i tecnici regionali sono così in gamba da poter interpretare le leggi e i regolamenti meglio di ISPRA e della stessa Commissione Europea (che su solide basi scientifiche ha strutturato la sua normativa). Tanto che le Marche hanno riproposto per l’anno in corso un calendario venatorio tale e quale a quello che era già stato impugnato lo scorso anno, nonostante le numerose richieste di modifica richieste dalle associazioni ambientaliste. Per quanto ci riguarda, il dibattito rimane aperto.